Arriva il marchio Bartist per il cappuccino con latte “romano Doc”

In quasi tutti i 14.300 bar della Capitale (almeno secondo le speranze del Campidoglio) il cappuccino sarà realizzato, infatti, con il latte fresco della Centrale di Roma, azienda tornata in mano al Campidoglio

21 febbraio 2024 | 11:15

Un cappuccinoromano”… doc! In quasi tutti i 14.300 bar della Capitale (almeno secondo le speranze del Campidoglio) il cappuccino sarà realizzato, infatti, con il latte fresco della Centrale di Roma, azienda tornata in mano al Campidoglio, e che il Comune vuole assolutamente rilanciare visto che ad oggi ha solo il 20% del mercato locale. Ma non solo: i bar del circuito saranno identificati con il titolo di “Bartist” e ci sarà il logo e un attestato di riconoscimento. L'accordo è stato firmato a Palazzo Valentini dall'assessora comunale alle Attività produttive, Monica Lucarelli, dal presidente della Centrale del Latte, Fabio Massimo Pallottini e dai presidenti di Fipe-Federazione pubblici esercizi, Sergio Paolantoni e Fiepet-Federazione italiana degli esercenti pubblici e turistici, Claudio Pica. Una decisione significativa anche considerato il fatto che, secondo l'indagine di Weloveholidays, Roma è in vetta alla classifica delle città europee dove si gusta la migliore colazione.

Bartist, il cappuccino romano con latte di Roma

«Così si valorizza un prodotto tipico romano come il cappuccino - ha detto Lucarelli, come riporta il Corriere della Sera - La “Centrale” è oggi un'azienda romana, il latte a Roma è un prodotto controllato e di qualità. Valorizziamo i bar del nostro territorio e dei nostri quartieri attraverso la tradizione del cappuccino. Riscoprire la qualità significa anche fare formazione nei nostri bar e nei nostri ristoranti, rispetto alle tecniche di un prodotto che deve essere lavorato. Da qui deve nascere anche una collaborazione con gli istituti alberghieri. Roma e il latte hanno un legame antico».

La Centrale del Latte oggi ha solo il 20% del mercato locale

Come detto, la Centrale del Latte da poco è tornata di proprietà del Comune di Roma e degli allevatori del Lazio. L'obiettivo è di fare conoscere il latte di Roma: «Un tempo la Centrale occupava oltre il 50%, quasi il 60% di questo segmento di consumo - spiega Pallottini - Oggi non arriva neanche al 20. Non voglio sindacare sulle scelte aziendali fatte da altri, ma ritengo sia stato un errore non aver presidiato questo spazio».

I dati parlano di 480mila litri di latte fresco distribuiti in circa 2.250 locali della Capitale. Ora si punta ad aumentare questa quota di mercato e a far conoscere il vero cappuccino romano ai turisti per i quali è un vero e proprio must delle vacanze romane.

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Alberto Lupini


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