Gli italiani, popolo di artisti, naviganti, inventori e illustri personaggi che molto hanno dato alla storia umana, sono anche a tavola fra i grandi, ma non solo per la cucina, fra le più apprezzate al mondo, ma perché guidano il fronte “anti-spreco” e quei comportamenti virtuosi rivolti alla prevenzione e alla riduzione delle perdite alimentari, in modo che il prodotto ancora buono, ma non commercialmente idoneo, anziché finire nella pattumiera venga “dirottato” attraverso reti di organizzazioni atte allo scopo. Questo è il risultato di una ricerca effettuata in otto Stati fra i più industrializzati ed economicamente sviluppati.
![Italia in prima linea sul fronte anti-spreco Italia in prima linea sul fronte anti-spreco](/images/contenutiarticoli/editoriale-pozzulo-Italia-in-prima-linea-sul-fronte-anti-spreco.jpg)
Ricordo che quando ero piccolo, in una lezione di catechismo alle elementari, mi si raccontava la storia del cavaliere che scese da cavallo per raccogliere una briciola di pane a terra, mettendo in evidenza il rispetto e la sacralità del cibo. Un tempo il cibo non veniva mai sprecato perché era prodotto in un mondo duro, fatto di fatiche e giornate lavorative interminabili. I nostri antenati avevano a disposizione solo pochi alimenti, spesso legati al territorio e alla stagionalità, ma soprattutto alle condizioni di estrema povertà che talvolta non permettevano a tutti di mangiare in maniera adeguata o sufficiente.
Si va sempre più affermando quindi in noi italiani, soprattutto oggi dopo varie crisi economiche e sanitarie, una maggiore sensibilità, una cultura del “butto via meno cibo possibile e riciclo quello che posso”. Comportamenti virtuosi sempre utilizzati da noi cuochi professionisti, anche quando non c’erano tecnologie e conoscenze approfondite a supportarci nel nostro lavoro quotidiano. Chi lavora in cucina e vive di questa passione sa bene quanta fatica ci vuole per fare del buon cibo, e non c’è dispiacere peggiore del dover gettare nella pattumiera il frutto del proprio sudore, se un prodotto è stato mal conservato o non è più idoneo.
La Federazione italiana cuochi, in prima linea in questa lotta allo spreco, ha abbracciato pienamente questa “mission” facendo adeguata informazione e formazione tra i tesserati. Si è impegnata inoltre come promotrice di Life Foster, progetto europeo finalizzato alla prevenzione e riduzione dello spreco alimentare nella ristorazione. Numerose le attività e iniziative sociali messe in campo dai nostri associati e dal settore della ristorazione commerciale e collettiva per recuperare il cibo non servito in hotel, mense aziendali e ospedaliere, refettori scolastici, banchetti ed esercizi al dettaglio. L’aiuto alimentare caritatevole, oltre che all’economia del Paese, fa bene anche ai nostri cuori!