Con il dolce Alì Babà, il pasticcere Andrea Sacchetti si è aggiudicato il concorso “Mille&Un Babà”, organizzato da Mulino Caputo lo scorso aprile. Un successo che ha portato grande notorietà alla Pasticceria Nuovo Mondo di Prato, aperta da papà Paolo nel 1989. Andrea Sacchetti si è classificato al primo posto del concorso, sbaragliando la concorrenza di 9 colleghi. I giurati Sabatino Sirica, Sal De Riso, Gennaro Esposito e Antimo Caputo hanno premiato lo studio e la creatività della ricetta contemporanea con un cilindro formato da pasta di babà, imbevuto di rum Diplomatico venezuelano, sormontato da un vortice di ganache e un cuore di ananas.
Dal 1924 Mulino Caputo produce farine di altissima qualità, con grano selezionato e nel pieno rispetto delle materie prime e della tradizione. La famiglia Caputo, che dal 1939 ha sede nel mulino di San Giovanni a Teduccio, utilizza da tre generazioni un metodo a macinazione molto lenta, che permette di preservare al massimo la naturalità della farina, le proprietà organolettiche e l’autenticità del gusto.
Dopo il diploma al liceo classico, il giovane pasticcere 26enne figlio d’arte ha iniziato ad aiutare il padre in pasticceria. «Tutto è iniziato durante le vacanze estive - racconta Andrea Sacchetti - mi sono appassionato al mestiere e ho intrapreso un percorso in Cast Alimenti, poi ho avuto l’opportunità di fare uno stage con Iginio Massari ed esperienze importanti come alla pasticceria Dalmasso. Vincere il concorso di Mulino Caputo è stata una grandissima soddisfazione e oggi arrivano parecchi clienti anche da altre parti d’Italia per assaggiare il mio Alì Babà».
Insieme al diploma, Andrea Sacchetti ha vinto anche una fornitura di farine Mulino Caputo, che lo stanno già impegnando su nuove creazioni. «Utilizzo la Linea Oro e la FioreGlut per le preparazioni a basso contenuto di glutine - spiega - in questi giorni sto lavorando ad un nuovo progetto sulla sfogliatella napoletana, per la quale utilizzo la farina Manitoba. La nostra pasticceria è molto conosciuta per le famose pesche di Prato e per il Giulebbe, un panettone che produciamo tutto l’anno con fichi secchi e noci».