Intelligenza artificiale: stanno arrivando i robot in cucina?

Il Consiglio dei Ministri ha approvato nuove regole sull'Intelligenza Artificiale (IA) con l'impegno a spendere 1 miliardo di euro in materia. Fic propone di investire su soluzioni concrete per i cuochi reali

13 maggio 2024 | 09:30
di Rocco Pozzulo

Notizia recentissima: via libera del Consiglio dei Ministri alle nuove regole in materia di Intelligenza Artificiale (IA). La normativa, si legge in una nota di Palazzo Chigi, interviene in cinque punti di programmi ben definiti, che non sto qui tutti ad elencare nel dettaglio.

L’intera delibera comunque prevede l’alfabetizzazione (ottima cosa) di un'utenza non proprio giovane verso le nuove tecnologie informatiche, per adeguarsi al comune vivere digitale di tutti i giorni; poi in materia di Intelligenza Artificiale (oltre a percorsi scolastici e universitari), la formazione a professionisti e operatori del settore informatico, mettendoli al corrente dei rischi di questo tema. Materia venuta in “auge” in questo preciso momento storico, in quanto esposto a sostanza penale se utilizzato in maniera illecita e non consona, eticamente parlando.

Chi diffonde video o immagini alterate con l'Intelligenza Artificiale, cagiona un danno se questo può creare una realtà che non è più virtuale ma reale; ad esempio, sfruttando e manipolando solo pochi fotogrammi di un viso di attore per trarne un intero film, addirittura con sua (ir)reale voce. Necessario quindi, e a questo punto, l’ intervento del legislatore con norme adeguate per tutelare la persona privata e la professionalità estorta dell’attore.

La Federazione Italiana Cuochi sta osservando con attenzione l'emergere di una nuova tendenza nel mercato della ristorazione: l'introduzione di robot che sostituiscono i cuochi in cucina, i camerieri e persino i sommelier in sala. Come visto all'ultima fiera campionaria dell'Alto Adriatico a Caorle (Ve).

Qualche anno fa un'azienda inglese ha creato una sofisticata macchina dalle sembianze umane, che dopo aver visionato alcuni video di ricette di cucina, attraverso la sua intelligenza robotica riconosce ingredienti di una qualsiasi preparazione e la ripropone con lo stesso procedimento, con un margine di errore assai limitato.

Quello che più mi inquieta in tutta questa faccenda, (non me ne vogliano i nostri politici) è che nel provvedimento di legge citato pocanzi, riguardo all'A.I. c'è l'impegno italiano a spendere fino a 1 miliardo di euro, in nome di un progresso che avanza.

Soldi che potrebbero servire a fronte di nostri progetti Fic avanzati da anni alle Commissioni Ministeriali competenti, per gli aspetti di defiscalizzazione per coloro che assumono una doppia brigata di cucina; oppure all'anticipazione alla pensione quale “Bonus”, a riconoscimento di lavoro usurante, solo per dirne alcune.

Giustamente, e lo riconosco, nella “vita reale” ed anche nella politica amministrativa, ci sono delle priorità nell’ interesse comune e non di una sola categoria: siamo in un'era dove di fatto, nei contesti e nelle filiere produttive industriali, non viene più messo “al centro” il lavoratore in quanto essere umano , ma solo come un mero “fattore”.

Ciò che mi rallegra a favore del nostro difficile mestiere è che, grazie alla nostra cultura gastronomica e l’amore del buon mangiare, in Italia difficilmente le macchine troveranno terreno fertile e nè saranno in grado di farci spaghetti alla carbonara o quel risotto all’onda, di questo ne sono certo.

L’opinione pubblica guarda il robot in cucina come un film ambientato nel futuro, con curiosità e non con timore, perché comunque l’italiano amerà sempre trovare davanti ad un fornello un cuoco “vero” e quanto meno un ottimo professionista, meglio dico io, se con una giacca Fic .

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Alberto Lupini


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