Tragedia sul monte Florianca a Tarvisio (Udine). Ha perso la vita il noto chef Ilija Pejic, titolare del ristorante che portava il suo nome, al Golf Club sempre di Tarvisio. Aveva 61 anni e ha avuto un malore. Inutili i soccorsi. Era uscito con la moglie per fare un'escursione vicino alle piste del Monte Florianca, a quota 1.500 metri, ma ha avuto un arresto cardiaco che gli è stato fatale. Sul posto il 118 e il Soccorso alpino. Sul posto anche l'elisoccorso regionale con l'equipe medica che, assieme ai sanitari dell'ambulanza ha provato inutilmente a rianimare il cuoco, un valligiano conosciuto da tutti, invano.

Ilija Pejic
Ilija Pejic, croato di nascita, era cresciuto a Kranjska Gora in Slovenia. Nel suo Paese aveva intrapreso fin da subito la strada della cucina, lavorando in strutture di livello. Iniziò a gestire il suo primo ristorante dal 1985 al 1990, anno in cui si trasferì in Italia.
Curioso e alla ricerca di esperienze e nuove tecniche
Curiosità, voglia di mettersi in gioco e ricerca della qualità l’hanno portato a girare poi il mondo, lavorando con grandi cuochi, raccogliendo un bagaglio formativo sufficiente per aprire, nel 2005, il proprio ristorante a Tarvisio (UD). Fin da subito innamorato di questa terra di confine, dove la parola d’ordine è “biodiversità”, Ilija, socio di Euro-Toques Italia, amava lavorarne e trasformarne le materie prime in maniera attenta e innovativa, con uno spiccato talento per le portate di pesce di alta qualità.
La tecnica di base era moderna, l’esaltazione della materia prima è ben calibrata: «Di norma i miei piatti - diceva - non superano mai i 3 ingredienti, così da valorizzare il gusto di ciascuno di essi». Il locale, annesso al campo da golf, è incorniciato dalla foresta millenaria di Tarvisio; all’interno dominano eleganza e raffinatezza, con un legno a vista che dona calore e serenità.

Ventresca di tonno rosso all'olio, con salsa di datterini, il piatto di Ilija Pejic proposto nella Guida di Euro-Toques Italia
Euro-Toques piange uno dei soci più noti
Ilija Pejic era uno dei più noti associati di Euro-Toques Italia e il presidente, Enrico Derflingher, ne ricorda la cordialità, la professionalità e, soprattutto, la sua capacità di essere interprete di quello spirito europeo e di condivisione di culture ed esperienze che da sempre anima questo gruppo di cuochi che dedito alla qualità delle materie prime. «Nel piangere uno dei nostri più valenti professionisti, a nome di tutti gli associati mi piace ricordarlo per come lui si raccontava – dice Derflingher – Ilija era un cuoco, ma anche un uomo di sport e come tale aveva sempre cercato di dare il meglio di sè in ogni disciplina che aveva praticato. Competizione, impegno, dedizione e curiosità erano ciò che trasferiva nelle cucine dei ristoranti ed è ciò che offriva anche ai suoi ospiti nel ristorante aperto presso il Golf Club di Tarvisio, nella splendida piana del Priesnig, in un contesto naturale di rara bellezza».
Le esperienze coi grandi spagnoli Dacosta, Roca e Roncero
Ricordiamo che il momento professionale forse determinante per Ilija è stato nei primi anni 2000: il contatto con la cucina spagnola e diversi stage presso
Quique Dacosta, da
Joan Roca e da
Paco Roncero. Da quelle esperienze Ilija ha assimilato la cultura della ricerca e la pratica delle nuove tecniche in cucina; ricerca e tecnica che sono poi state perennemente nel mirino professionale di Ilija.
Il ricordo di Walter Filiputti e della Via dei Sapori friulana
«Il nome, Ilija, era dolce come il suo sorriso». Inizia così il ricordo di
Walter Filiputti e degli amici della
Via dei Sapori del Friuli-Venezia Giulia. Uomo e chef straordinario, era uno dei pilastri di Fvg Via dei Sapori, i cui associati tutti lo ricordano con grande commozione e indicibile dolore. «Ricordo ancora quando mi fece entrare per la prima volta nel suo
regno, “ibridato” da millanta suggestioni, tra cui quelle di viaggio. Vedi Walter, mi disse, io amo la natura, giocare a golf, camminare, sciare, scalare, ed è da lì che traggo l’ispirazione per i miei
piatti. Rivivo quanto ho visto, annusato, assaggiato e il disegno del piatto si materializza nella mente. Torno in cucina e gli do vita», ha raccontato Filiputti.
Pejic entrò a far parte della Via dei Sapori nel 2015 e quasi subito fu chiamato a far parte del
Cda. Fra i suoi ultimi
progetti, un viaggio studio in Perù purtroppo bloccato dalla pandemia. «Con lui era divertimento intellettuale e gustativo discutere sui piatti che un vino chiedeva e che gli “cuciva” addosso come un abito sartoriale. Nelle nostre
spedizioni culinarie all’estero il suo banco era sempre affollato, tanta era la capacità di intrattenere gli ospiti mentre preparava la pietanza», ha concluso Filiputti.