Incentivi fiscali per bar, ristoranti e hotel: tutto sul Piano Transizione 5.0

Il Piano Transizione 5.0, con 6,3 miliardi di euro, sostiene le imprese della ristorazione nell'acquisto di attrezzature ad alta efficienza energetica, riducendo consumi e migliorando efficienza e competitività . Ecco tutto quello che c'è da sapere: da chi può beneficiarne alle attrezzature incentivate fino ai requisiti per accedere alle agevolazioni

10 settembre 2024 | 10:58

Il comparto della ristorazione italiana ha a disposizione un nuovo strumento per modernizzare le proprie attività e ridurre i consumi energetici. Il Piano Transizione 5.0, inserito nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), infatti, stanzia 6,3 miliardi di euro per sostenere le imprese in questo percorso di transizione ecologica.

Piano Transizione 5.0: quali imprese possono beneficiare degli incentivi?

Possono accedere agli incentivi del Piano Transizione 5.0 tutte le imprese del comparto della ristorazione, indipendentemente dalla forma giuridica o dalle dimensioni. Ciò include bar, ristoranti, pizzerie e altre attività di somministrazione di alimenti e bevande.

Piano Transizione 5.0: quali attrezzature sono incentivate?

Gli incentivi sono destinati all'acquisto di beni strumentali ad alta efficienza energetica, specificatamente progettati per il settore della ristorazione. Tra questi troviamo:

  • Attrezzature per la cottura: forni, piani cottura, cuocipasta, ecc.
  • Attrezzature per la refrigerazione: celle frigorifere, abbattitori, macchine per il ghiaccio, ecc.
  • Altre attrezzature: macchine per il sottovuoto, carrelli riscaldanti e refrigerati, ecc.

Tutte le attrezzature incentivate devono rispettare specifici requisiti tecnologici, tra cui la presenza di sistemi di controllo computerizzati, l'interconnessione ai sistemi informatici aziendali e il rispetto dei più recenti standard di sicurezza.

Piano Transizione 5.0: quali sono i benefici per le imprese?

L'acquisto di nuove attrezzature ad alta efficienza energetica offre numerosi vantaggi alle imprese della ristorazione:

  • Riduzione dei consumi energetici: le nuove attrezzature sono progettate per consumare meno energia, generando un risparmio sulle bollette.
  • Maggiore efficienza: i processi produttivi diventano più efficienti, riducendo gli sprechi e ottimizzando l'utilizzo delle risorse.
  • Migliore qualità dei prodotti: le nuove tecnologie consentono di ottenere prodotti di qualità superiore, più omogenei e costanti nel tempo.
  • Maggiore competitività: le imprese che investono in tecnologie all'avanguardia possono migliorare la propria immagine e diventare più competitive sul mercato.

Piano Transizione 5.0: quali sono i requisiti per accedere agli incentivi?

Per accedere agli incentivi, i progetti di investimento devono portare a una riduzione dei consumi energetici dell'intera struttura produttiva di almeno il 3% o, in alternativa, a una riduzione dei consumi energetici del singolo processo interessato dall'investimento di almeno il 5%. L'aliquota del credito d'imposta varia in base all'entità dell'investimento e al risultato in termini di riduzione dei consumi energetici.

Piano Transizione 5.0, Meloni: «È uno strumento molto utile»

Si tratta di «uno strumento molto utile anche perché, oltre agli investimenti, rientrano nelle spese che sono agevolabili anche i costi per la formazione personale - ha dichiarato la premier Giorgia Meloni nel rimarcare l'importanza dell'agevolazione messa a disposizione dal Governo. E questo aiuta la grande industria, ma aiuta soprattutto la piccola e media impresa, le micro imprese, anche a stare al passo con i tempi nella transizione energetica».

«È una misura automatica, quindi non è soggetta ai tempi di istruttoria del valutatore e io ritenevo che questo potesse essere già un segnale importante dal punto di vista burocratico, ma se ci sono delle cose che si possono migliorare sono assolutamente e totalmente a disposizione, così come per valutare i termini di eventuali proroghe, perché secondo me le misure si mettono in campo, si valuta come funzionano, e poi si decide come muovere. Quindi - conclude - più la misura funzionerà bene, più chiaramente noi avremo interesse a mandarla avanti».

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Alberto Lupini


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