La Scuola Italiana Pizzaioli è nata nel 1987 con l’obiettivo di formare professionisti pizzaioli, fornendo conoscenze evolute anche a chi pratica già questa professione e vuole essere sempre al passo con i tempi. Il settore infatti è in continua evoluzione e trasformazione. La materia prima richiede una profonda conoscenza e la capacità di utilizzo al fine di esaltare le caratteristiche tecnologiche, controllando l’attività biologica e le proprietà fisiche della farina.
La scuola ha sedi in Italia, nelle principali capitali europee, ma anche in Asia, Australia, Nord e Sud America e ciò permette di avviare una connessione continua con tutto il mondo. Obiettivo: esportare la cultura, la conoscenza e l’arte di fare la pizza italiana. «L’evoluzione dell’arte della pizza segue sia le tendenze del mercato, sia le esigenze della clientela sempre più attenta e informata riguardo alla tipologia e alla qualità degli ingredienti utilizzati», spiega il direttore tecnico
Tiziano De Filippis.
Per questo la Scuola Italiana Pizzaioli è impegnata a organizzare corsi per ogni livello: dal giovane che sta tracciando la sua crescita professionale partendo dalle basi, fino al pizzaiolo esperto che vuole affinare la sua tecnica oppure approfondire un tema specifico. Il corpo docente è costituito da professionisti selezionati per la loro grandissima esperienza e per le elevate competenze tecniche. All’interno dei corsi, con differente durata e tipologia, vengono anche introdotte le tecniche non solo per distinguere le farine, ma anche per riconoscere e imparare a utilizzare al meglio le peculiarità di ciascuna di esse.
Farine MIA di Agugiaro & Figna, frutto di ricerca e innovazione
Tra le farine che si stanno sperimentando e utilizzando c’è
MIA, acronimo di
Macinazione Integrata Autentica, la linea di farine del
Gruppo Agugiaro & Figna Molini ottenuta attraverso l’utilizzo di un nuovo processo innovativo, il cui brevetto è stato ottenuto nel 2018, che conserva i migliori aspetti dell’arte molitoria. Le farine MIA sono studiate, perfezionate nel laboratorio di “Ricerca e Innovazione Prodotto” del gruppo molitorio, dove si testano la resa e le rese organolettiche con una minuziosa e attenta preparazione dei prodotti.
«Ciascun pizzaiolo - spiega
Graziano Bertuzzo, responsabile tecnico della Scuola Italiana Pizzaioli - ha la possibilità di scegliere tra una gamma di cinque farine per esaltare le caratteristiche di cottura, fragranza e sapori del prodotto finale. Tra quelli ottenuti con Macinazione Integrata ci sono
MIA X,
MIA M e
MIA S (farine di grano tenero tipo 1 di diverso tenore proteico),
MIA GRA (farina di grano tenero tipo 2 da Grani Antichi 100% italiani) e
MIA SEI (semola rimacinata da grano duro integrale)».
Tradizione e tecnologia si incontrano grazie alla Macinazione Integrata Autentica
La Macinazione Integrata Autentica ha la capacità di conciliare il meglio della tradizione e della tecnologia con l’obiettivo di ottenere sfarinati integrali o semi-integrali di granulometria mirata e precisa, igienicamente più sicuri, con prestazioni sempre costanti e stabili, con una shelf life superiore alla media e nel pieno rispetto delle caratteristiche native del chicco.
«MIA si contraddistingue per i sapori e gli aromi intensi, per il bouquet aromatico del tutto unico, per l’elevato grado d’igienicità e salubrità non riscontrabili nei processi tradizionali», continua
Luca Gaccione, responsabile didattico e da undici anni tecnico e master istruttore della Scuola Italiana Pizzaioli.
Sono gli stessi esperti, tecnici e istruttori della Scuola Italiana Pizzaioli ad avallare, riconoscendone il valore, il processo attraverso il quale si realizza la farina MIA. La lavorazione ha inizio con la selezione delle migliori qualità di grano che prima di essere processato, è analizzato in laboratorio in maniera tale da garantirne l’integrità. In seguito, attraverso una decorticazione sapientemente calibrata, il chicco viene pulito delle impurità esterne. La leggera abrasione, ottenuta attraverso il processo di decorticazione, garantisce elevati livelli igienico-sanitari. Il chicco, una volta spogliato dalle impurità esterne, viene macinato con un tradizionale molino a pietra. Il processo d’integrazione è completato con la macinazione a cilindri attraverso la quale viene calibrata la granulometria della farina. In questo modo si garantiscono grandi prestazioni e costanza nel tempo.
Per informazioni:
www.agugiarofigna.com