Fondo da un miliardo per i ristoranti Metro pronta a sostenere i locali

La proposta del ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova di istituire un fondo per la ristorazione italiana da un miliardo di euro a fondo perduto da destinare ai ristoratori più colpiti dalla crisi economia post emergenza covid, sta riscuotendo consensi.


«Creare un fondo per la ristorazione - dice l’amministratore delegato di Metro Italia, Tanya Kopps - è un segnale forte per l’intero comparto Horeca ancora in grande sofferenza a causa principalmente degli effetti del lockdown e del calo del turismo estero».



«Noi di Metro Italia, in qualità di partner dei professionisti della ristorazione e dell’ospitalità, sosteniamo il mercato dei consumi fuori casa e valorizziamo nel nostro assortimento le eccellenze locali italiane. Offriamo la nostra completa disponibilità ad approfondire i dettagli della proposta e a sostenerla, mettendo a disposizione le nostre competenze di specialista di soluzioni per il mercato Horeca».

Il primo ed esprimere soddisfazione, ieri pomeriggio, era stato Lino Stoppani, presidente della Fipe, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, che a Italia a Tavola ha dichiarato: «Si tratta di una proposta che risponde ai bisogni prioritari del settore che sono il rafforzamento degli indennizzi, una deroga sugli ammortizzatori sociali e altre manovre legate alla fiscalità e al sostegno di comparti strettamente legati ai pubblici esercizi, su tutti il turismo. Al di là dell’aspetto economico tutto da valutare, è un segnale importante da un punto di vista morale perché testimonia finalmente l’attenzione delle istituzioni ad un settore troppo spesso sottovalutato».

Il finanziamento potrebbe essere contenuto nel prossimo decreto del Governo, in cui saranno presenti anche altri strumenti di aiuto ad imprese e lavoratori, dal prolungamento della cassa integrazione, al blocco dei licenziamenti fino a fine anno. I ristoratori potrebbero accedere al fondo ad hoc con un bonus fino a 5mila euro a fondo perduto, che potrebbe bastare per 180mila esercizi pubblici di ristorazione.