Da tempo era malato ma aveva preferito tenerlo nascosto. Non era raro, nei mesi scorsi, vederlo ancora tra i tavoli, gli scaffali e le vie del suo quartiere Sant'Ambrogio. Si è spento ieri in una clinica di Prato Fabio Picchi. Aveva 68 anni e durante la sua vita è stato molte cose: un cuoco certo, ma anche uno scrittore, un uomo di cultura, un personaggio della televisione e uno dei riferimenti della sua città, Firenze, che ora lo piange. «Per me Fabio è stato un punto di riferimento nella comunità fiorentina e un amico vero. Il suo estro, la sua passione per la vita e per il suo lavoro, la sensibilità verso i temi dell'ambiente, dell'inclusione sociale facevano di Fabio una persona vera».
Così lo ha ricordato il sindaco Dario Nardella.
Addio a Fabio Picchi, cuoco del Cibreo
Il nome di Fabio Picchi è legato a doppio filo con quello del Cibreo, il suo primo ristorante, aperto l'8 settembre 1979 a Firenze, in via del Verrocchio. All'epoca per Picchi fu una vera scommessa. Nonostante la curiosità e la voglia di conoscenza, l'università non si era rivelata il luogo adatto per lui. L'aveva lasciata per buttarsi nella cucina, sostenuto all'epoca dal padre, che lo aveva finanziato per aprire la prima attività. Una scommessa vinta, dato che il Cibreo vive ancora oggi e lo scorso anno era passato dalle mani di Fabio a quelle del figlio Giulio, senza cambiare filosofia: al centro la cucina tradizionale e del territorio.
Il Cibreo
Non solo il Cibreo: le altre avventure di Picchi
Il Cibreo è stata soltanto la prima creatura di Fabio Picchi. Negli anni infatti il cuoco toscano ha dato vita a vari progetti, sempre nel quartiere di Sant'Ambrogio. Sono nati il Cibleo, luogo di incontro tra la cucina toscana e quella orientale, il Teatro del Sale, spazio in cui la cucina si fonde con una delle altre passioni di Picchi, il teatro (la moglie Maria Cassi è attrice e direttrice artistica del Teatro del Sale), il Cibreino e il Caffè Cibreo. In ultimo era poi arrivato il CBio, che sta per Cibo buono italiano e onesto, ed è un mix tra bottega e ristorante.
Un personaggio poliedrico
Come già accennato, la vita di Picchi non si è limitata ai fornelli. È stato uomo di cultura. Ha scritto numerosi libri di cucina, alcuni dedicati alla sua Firenze, ma anche romanzi, come "Ostriche rosse per Napoleone", ambientato all'Elba, altro luogo del cuore di Picchi. Il cuoco toscano è stato anche protagonista in Tv: era infatti spesso ospite di Sveva Sagramola su Rai3 a Geo&Geo.