In occasione di Sana Restart (9-11 ottobre, BolognaFiere), Free From Hub ha ospitato all’interno della sua area il seminario dedicato alle colazioni nelle strutture ricettive ai tempi del Covid-19 per ospiti con esigenze alimentari specifiche. Il seminario è stato organizzato in collaborazione con Concetta D’Emma, fondatrice del progetto Unconventional Hospitality e con la partecipazione di Mariagrazia Falcone, direttrice di Pr Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo, e Anita Longo, head academy Iath di Cernobbio - International Academy of Tourism and Hospitality.
Non solo qualità, ma anche attenzione alle particolari esigenze alimentari del cliente
Concetta D’Emma, che da oltre 10 anni opera nel
settore alberghiero, ha sottolineato quanto il fattore empatia degli operatori in sala svolga un ruolo molto importante, oltre alla proposta culinaria. È, infatti, necessario
dare un’anima alle colazioni perché non conta solo scegliere le materie prime e i prodotti migliori, ma è importante avere del personale preparato ed entusiasta del lavoro che svolge per poter trasmettere un’esperienza unica e indimenticabile - da
effetto wow - al cliente.
Per l’azienda questo significa: migliorare continuamente la propria
brand reputation, trasformare i clienti in testimonial, ricevere più prenotazioni grazie al
passaparola (offline e sui social), attirare nuove nicchie di mercato e responsabilizzare il proprio team per renderlo più creativo, motivato e produttivo.
Concetta D’Emma ha proposto delle strategie innovative per gli albergatori come la Ruota della breakfast experience attraverso i 5 Sensi, di cui parla nel suo libro presentato in occasione di Sana Restart “Breakfast experience against Covid-19: una colazione vincente e sicura senza dimenticarsi l’effetto wow!”.
Mariagrazia Falcone ci ha permesso di scoprire una versione di
Israele che
nessuno si immaginava: è, infatti, la destinazione più
vegan friendly del mondo, con una “Tel Aviv da Mangiare” in chiave veggie grazie alla presenza di 420 ristoranti vegani sparsi in tutta la capitale. Questa è la dimostrazione di come una destinazione turistica possa trarre vantaggio nell’avere proposte alternative dedicate ad una piccola nicchia di persone, come quelle vegan friendly, che possono piacere e attrarre anche chi non è vegano. Un altro dato importante è che negli hotel israeliani, a differenza di quelli italiani o di altri Paesi, è normale trovare nei
buffet delle proposte anche per chi ha altre esigenze alimentari.
Anita Longo ha raccontato non solo delle sue esperienze fuori casa da cliente come unconventional guest, sottolineando quali sono state le sue worst experiences, ma anche quelle dei suoi studenti della Iath in occasione degli stage in cui cercano di fare la differenza e portare valore aggiunto con un’attenzione particolare agli unconventional guests. Come insegnanti, inoltre, cercano di trasmettere l’attenzione al dettaglio e di dare a tutti gli studenti gli strumenti necessari per aiutarli a capire come creare esperienze che mettano al centro le persone. Anita Longo, infine, ha sottolineato come le fiere siano un importante strumento per studenti e addetti al settore per contribuire alla formazione e alla crescita professionale e personale.