Chiara Marsili, barlady di talento Una carriera iniziata per caso
Molti professionisti arrivano da percorsi scolastici diversi. Ma questa non è l’unica strada. La giovane socia Abi Professional, calabrese, racconta com’è nata la passione per il mondo del bar e del bere miscelato
16 agosto 2020 | 18:04
Per il nostro appuntamento con le giovani generazioni di bartender ci spostiamo stavolta nella splendida Calabria, precisamente a Catanzaro. Se dovessimo immaginare le schiere di studenti che ogni anno si diplomano negli istituti alberghieri tutte inserite dietro i banchi dei bar o nei ristoranti, rimarremmo sicuramente delusi. Gran parte dei professionisti arrivano oggi da percorsi scolastici diversi. Non abbiamo bisogno di statistiche o studi accademici su questo fenomeno perché sappiamo che per essere un ottimo professionista occorre tanta passione e questa è una materia che non si studia sui banchi di scuola.
Lo sappiamo anche perché lo leggiamo negli occhi delle persone appassionate che hanno costruito il loro percorso con sacrifici e studi, ma continuano a studiare e sacrificarsi anche se potrebbero ritenersi affermati professionisti. È quello che leggiamo nello sguardo di Chiara Marsili, poco più che trentenne.
La storia di Chiara e della sua passione per il bar inizia per caso una sera in un locale, un cocktail bar prestigioso e molto frequentato. Sostituisce una amica per il servizio ai tavoli. Mai si sarebbe immaginata quanto piacere le avrebbe portato quella casualità. Si sentiva ovviamente spaesata e allo stesso tempo affascinata da quell’ambiente sofisticato e quelle bevande così ben preparate e servite. Se non fosse che il servizio reclamava la sua attenzione, sarebbe rimasta ore ed ore a guardare i barman che dietro il bancone si adoperavano per creare quelle fantastiche pozioni magiche.
Aveva appena conseguito il diploma al Liceo Classico Pasquale Galluppi di Catanzaro e si sentiva pronta per affrontare il mondo, ma le sue certezze cominciano a vacillare da quella sera perché, come ci racconta, «mai avrei detto che quello sarebbe diventato il mio mestiere! Rimasi subito affascinata dalle movenze del bartender, la prima cosa che pensai fu che non avrei mai potuto farlo. Ma le persone, le risate, i cocktail, l’atmosfera che si creò davanti a quel bancone... forse è proprio questo che mi ha fatta innamorare della professione. La magia che si crea tra te, i tuoi drink e i tuoi clienti».
La strada che ci porta a realizzare i nostri sogni è spesso difficile, lastricata di tranelli e difficoltà all’apparenza insormontabili, ma con un po’di fortuna lungo questo percorso si possono anche fare incontri che segnano il destino. Nel caso di Chiara quell’incontro ha il nome di Sandro Laugelli. Fondatore Abi Professional, membro del Consiglio nazionale con diversi incarichi, titolare di una scuola di formazione professionale per barman, Sandro la supporta e la sostiene fino a farla divenire un’affermata professionista. «A lui devo la dedizione, la costanza, la determinazione e la passione, perché senza la passione il nostro mestiere non è nulla. Con lui ho lavorato in vari cocktail bar fino ad arrivare ad oggi».
Queste parole di Chiara ci danno l’immagine della trasformazione che è avvenuta in quella timida fanciulla, neodiplomata che scopriva casualmente un’angolazione diversa dalla prospettiva che si ha come cliente di un bar. Chiara ci confida anche che l’entusiasmo che prova nello stare assieme alle persone, condividere un fine comune e la determinazione, per riuscire in una professione difficile per le donne, sicuramente le è stata trasmessa da suo padre: «Mio padre coltivava la passione per lo sci, io invece per il bartending, ma ambedue le perseguiamo con la stessa tenacia e convinzione».
Chiediamo a Chiara cosa ne pensa di Abi Professional e la sua risposta è sincera e luminosa: «Abi è una realtà unica che indistintamente da nord a sud, indipendentemente dalla regione, unisce tutta Italia valorizzando ed elevando il concetto del bere bene con il fine di essere uniti grazie alla stessa passione. Quando anni fa ho incontrato Sandro ho avuto modo di lavorare in cocktail bar di tendenza e conoscere splendidi professionisti che sono diventati la mia famiglia. Lì ho capito quanto sia fondamentale per un giovane che si avvicina alla professione avere dei riferimenti. Io amo la mia terra, la Calabria e le auguro di potersi elevare e distinguere in tutti i campi. Alla mia Abi Professional Calabria auguro di rimanere unita sempre perché è l’unione che fa la forza ed è solo uniti che potremo continuare a crescere».
Sul tema della formazione Chiara è ferma e decisa: «I giovani bartender devono sapere che non c’è professione senza studio. Consiglio di continuare sempre con la formazione, il nostro mestiere è in continua evoluzione, non ci si deve mai fermare e soprattutto bisogna continuare a credere in se stessi. Questo è un mestiere speciale, a volte difficile, ma se lo si intraprende con passione le soddisfazioni arriveranno, e allora i nostri sacrifici saranno ripagati».
Prima di salutare Chiara, provetta barlady nonché laureanda in Scienze Politiche, le chiediamo di svelarci una delle sue ricette di successo: “Luigi XIV” è quella che le ha permesso di aggiudicarsi l’interregionale del Sud Italia. La vedremo presto portare in alto il nome della Calabria alla finale nazionale in Valle d’Aosta al Casino di Saint-Vincent.
RICETTA: Luigi XIV
Lo sappiamo anche perché lo leggiamo negli occhi delle persone appassionate che hanno costruito il loro percorso con sacrifici e studi, ma continuano a studiare e sacrificarsi anche se potrebbero ritenersi affermati professionisti. È quello che leggiamo nello sguardo di Chiara Marsili, poco più che trentenne.
Chiara Marsili
La storia di Chiara e della sua passione per il bar inizia per caso una sera in un locale, un cocktail bar prestigioso e molto frequentato. Sostituisce una amica per il servizio ai tavoli. Mai si sarebbe immaginata quanto piacere le avrebbe portato quella casualità. Si sentiva ovviamente spaesata e allo stesso tempo affascinata da quell’ambiente sofisticato e quelle bevande così ben preparate e servite. Se non fosse che il servizio reclamava la sua attenzione, sarebbe rimasta ore ed ore a guardare i barman che dietro il bancone si adoperavano per creare quelle fantastiche pozioni magiche.
Aveva appena conseguito il diploma al Liceo Classico Pasquale Galluppi di Catanzaro e si sentiva pronta per affrontare il mondo, ma le sue certezze cominciano a vacillare da quella sera perché, come ci racconta, «mai avrei detto che quello sarebbe diventato il mio mestiere! Rimasi subito affascinata dalle movenze del bartender, la prima cosa che pensai fu che non avrei mai potuto farlo. Ma le persone, le risate, i cocktail, l’atmosfera che si creò davanti a quel bancone... forse è proprio questo che mi ha fatta innamorare della professione. La magia che si crea tra te, i tuoi drink e i tuoi clienti».
La strada che ci porta a realizzare i nostri sogni è spesso difficile, lastricata di tranelli e difficoltà all’apparenza insormontabili, ma con un po’di fortuna lungo questo percorso si possono anche fare incontri che segnano il destino. Nel caso di Chiara quell’incontro ha il nome di Sandro Laugelli. Fondatore Abi Professional, membro del Consiglio nazionale con diversi incarichi, titolare di una scuola di formazione professionale per barman, Sandro la supporta e la sostiene fino a farla divenire un’affermata professionista. «A lui devo la dedizione, la costanza, la determinazione e la passione, perché senza la passione il nostro mestiere non è nulla. Con lui ho lavorato in vari cocktail bar fino ad arrivare ad oggi».
Queste parole di Chiara ci danno l’immagine della trasformazione che è avvenuta in quella timida fanciulla, neodiplomata che scopriva casualmente un’angolazione diversa dalla prospettiva che si ha come cliente di un bar. Chiara ci confida anche che l’entusiasmo che prova nello stare assieme alle persone, condividere un fine comune e la determinazione, per riuscire in una professione difficile per le donne, sicuramente le è stata trasmessa da suo padre: «Mio padre coltivava la passione per lo sci, io invece per il bartending, ma ambedue le perseguiamo con la stessa tenacia e convinzione».
Chiara Marsili
Chiediamo a Chiara cosa ne pensa di Abi Professional e la sua risposta è sincera e luminosa: «Abi è una realtà unica che indistintamente da nord a sud, indipendentemente dalla regione, unisce tutta Italia valorizzando ed elevando il concetto del bere bene con il fine di essere uniti grazie alla stessa passione. Quando anni fa ho incontrato Sandro ho avuto modo di lavorare in cocktail bar di tendenza e conoscere splendidi professionisti che sono diventati la mia famiglia. Lì ho capito quanto sia fondamentale per un giovane che si avvicina alla professione avere dei riferimenti. Io amo la mia terra, la Calabria e le auguro di potersi elevare e distinguere in tutti i campi. Alla mia Abi Professional Calabria auguro di rimanere unita sempre perché è l’unione che fa la forza ed è solo uniti che potremo continuare a crescere».
Sul tema della formazione Chiara è ferma e decisa: «I giovani bartender devono sapere che non c’è professione senza studio. Consiglio di continuare sempre con la formazione, il nostro mestiere è in continua evoluzione, non ci si deve mai fermare e soprattutto bisogna continuare a credere in se stessi. Questo è un mestiere speciale, a volte difficile, ma se lo si intraprende con passione le soddisfazioni arriveranno, e allora i nostri sacrifici saranno ripagati».
Prima di salutare Chiara, provetta barlady nonché laureanda in Scienze Politiche, le chiediamo di svelarci una delle sue ricette di successo: “Luigi XIV” è quella che le ha permesso di aggiudicarsi l’interregionale del Sud Italia. La vedremo presto portare in alto il nome della Calabria alla finale nazionale in Valle d’Aosta al Casino di Saint-Vincent.
RICETTA: Luigi XIV
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Alberto Lupini
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