Carenza di personale, dobbiamo puntare su giovani e scuole
La Federazione italiana cuochi si sta attivando con attività mirate, per infondere nei giovani passione e dedizione, in un mestiere che per quanto possa essere pesante e pieno di sacrifici è il lavoro più bello del mondo
In questi ultimi due anni, sottomessi dalle restrizioni sanitarie e condizionati dall’incertezza dovuta alla curva dei contagi, sono stati persi di vista, o quanto meno accantonati, gli impatti negativi sul tessuto economico e produttivo: contenere i morti e debellare l’epidemia era la priorità assoluta. L’apparato scolastico è stato costretto a ricorrere alla didattica a distanza, con una modalità di apprendimento fuori dall’ordinario, ma praticabile. A discapito, però, degli istituti tecnici e professionali, che sono stati messi in grossa difficoltà nello svolgimento dei programmi di insegnamento.
Con un marginale rientro alla normalità e un ritorno ai Protocolli d’intesa sull’alternanza scuola-lavoro, molte aziende tuttavia, per il calo di commesse e fatturato, non hanno potuto attingere al servizio. Purtroppo, un concatenamento di situazioni ostili hanno fatto sì che, nonostante il ritorno alle normali attività produttive, moltissime imprese (soprattutto ristorative) si sono ritrovate senza personale, specie in quelle mansioni dove gambe, mani e una buona dose di sacrifici sono richieste. La scuola dovrebbe essere uno dei “bacini” da cui attingere per trovare quelle figure professionali giovani e necessarie alle imprese, ma se ciò non avviene, specie in tempo di crisi generale e occupazionale, allora la tenuta dell’apparato “scuola-lavoro” entra in crisi.
Le imprese chiedono di essere messe nelle condizioni di lavorare e produrre oppure, quando ciò non è possibile, di essere adeguatamente sostenute e di poter contare su interventi di carattere fiscale e finanziario in grado di mitigare l’onda d’urto delle varie crisi. Sono quanto mai necessarie misure straordinarie e coraggiose, come quella ipotizzata da noi, Federazione italiana cuochi, relativa all’introduzione anche nelle piccole aziende ristorative del doppio turno, con agevolazioni fiscali per coloro che ne usufruiscono. La nostra associazione si sta attivando sempre più verso le scuole e i giovani con attività mirate, per infondere in loro passione e la giusta dedizione, in un mestiere che per quanto possa essere pesante e pieno di sacrifici è il lavoro più bello del mondo! Ma deve essere giustamente e correttamente retribuito e riconosciuto nel suo valore, facendone un’attività lavorativa che non penalizzi gli affetti, il proprio tempo libero e i rapporti sociali.
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Cari imprenditori, lavoratori e apparati scolastici, ipotechiamo il nostro futuro e non perdiamo tempo: per quanto efficaci, ci vuol sempre del tempo per vedere gli effetti delle “medicine”. Restiamo uniti e riprendiamoci il nostro comparto lavorativo, per riportarlo in carreggiata, affinché tutti ne gioiscano e traggano anche benefici economici: ne va della nostra credibilità di Paese invidiato dal mondo intero per la sua forte attrattiva turistica e per il cibo buono e sano.
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Alberto Lupini