«Io ancora devo realizzare», Deborah Santoro, siciliana di Messina, classe 1992, di Pollina Resort, è la vincitrice della categoria Barman del Premio Italia a Tavola. Una scalata al successo lungo le tre fasi di selezione del sondaggio che l’ha vista conquistare il titolo con 12.307 voti complessivi.
A dirla tutta Deborah, figlia d'arte ma con una lunga gavetta alle spalle, ha anche un’altra ragione per essere felice visto che, a distanza di poche ore dal verdetto, ha trionfato anche nel concorso Lady Drink a Rapallo, dove ha raggiunto il primo posto nella sua categoria, long drink, e subito dopo è stata proclamata vincitrice assoluta del concorso Lady Drink.
Tra presente e futuro
Deborah sei l’unica vincitrice donna del Premio Italia a Tavola, ma come sono considerate le donne nel tuo ambiente?
«Riguardo alla vittoria, da una parte è bello dall’altra peccato perché dobbiamo cercare di portare in alto le donne, ed è molto difficile. Noi dobbiamo lavorare il triplo, forse il quadruplo degli uomini per ottenere risultati. Questo mestiere è visto prettamente maschile, anche se adesso stanno cambiando un po’ le cose, ma prima non si vedeva vincere una donna molto facilmente, piano piano lo stiamo portando avanti noi donne e ci stiamo facendo valere, e piano piano stanno cambiando anche un po’ di cose».
Deborah, e uno dei suoi drink, nella foto ufficiale del concorso Personaggio dell'anno di Italia a Tavola
Com’è cambiata la professione in questi anni, tra difficoltà del periodo e mancanza di personale?
«Adesso è un periodo un po’ particolare un po’ per tutti. Siamo stati bloccati per un po’ di tempo per il Covid, ma non ci siamo fermati, abbiamo studiato, è importante aggiornarsi. Riguardo alla carenza di personale, il problema è anche legato al costo che devono affrontare i titolari di un’attività per mettere in regolare il personale e devono pagare tanto, dall’altro vogliono i professionisti ma non li vogliono pagare. Un professionista spende anche per formarsi, per studiare, e non può essere pagato come chi inizia questo lavoro. Poi, chi sceglie il lavoro di bartender deve mettere in conto che si lavora soprattutto alla sera, la mattina è più da caffetteria, quindi non è facile».
Deborah Santoro impegnata nella preparazione di un long drink durante la competizione ligure Lady Drink
La volontà di crescere e imparare sempre
Come vedi il tuo futuro?
«Lo scopriremo solo vivendo, si spera di andare avanti, di crescere ovviamente. Ci vuole molta caparbietà. È difficile dire come sarà il tuo futuro, può essere che sta iniziando, come può essere che sta finendo. È anche una questione di fortuna».
E invece, il futuro del tuo settore?
«Spero che vada bene e che cresca. Ci facciamo conoscere attraverso le associazioni e i concorsi nazionali e internazionali, le gare sono anche occasioni anche per scambiarci le idee tra colleghi. Siamo tutti pronti per far crescere il mestiere, il problema è che poi dipende tutto dai clienti a far “girare l’economia”. Dipende dalla gente, diciamo che per adesso, con gli aumenti, molti non hanno i soldi - pure i bar - per pagare le bollette».
Deve ripartire bene il settore, il turismo…
«Sì, secondo me deve ancora ripartire bene, penso che siamo sulla buona strada rispetto al Covid, ci vuole un altro po’ di pazienza ma ci siamo dai!»