Bar, ristoranti e hotel: ecco come gestire omaggi natalizi e buoni acquisto
Omaggi, voucher e buoni acquisto nel comparto Horeca: regole fiscali su deducibilità, IVA e fringe benefit, con esempi pratici per evitare errori e massimizzare i vantaggi
La gestione di omaggi, voucher e buoni acquisto è un aspetto fondamentale per chi opera nel comparto Horeca, specialmente in prossimità delle festività natalizie. Le implicazioni fiscali legate a Irap, Iva e imposte sui redditi richiedono attenzione e una conoscenza approfondita. Di seguito, una guida per ristoratori, albergatori e baristi, con le regole principali ed esempi pratici per evitare errori e sfruttare al meglio le opportunità fiscali disponibili.
Imposte sui redditi e Irap: classificazione e deducibilità degli omaggi
Omaggi ai clienti
Gli omaggi ai clienti rientrano generalmente tra le spese di rappresentanza, la cui deducibilità varia in base al valore unitario del bene e alle caratteristiche dell'attività. Ecco i principali criteri da considerare:
- Valore unitario fino a 50,00 euro: se il valore unitario dell'omaggio destinato a uno stesso soggetto non supera 50,00 euro, la spesa è interamente deducibile nell'esercizio in cui viene sostenuta.
- Valore unitario superiore a 50,00 euro: per omaggi di valore superiore a 50,00 euro, oppure per la cessione gratuita di servizi (es. ingressi a cinema o spa), si applicano i limiti di deducibilità previsti per le spese di rappresentanza:
- 1,5% dei ricavi fino a 10 milioni di euro;
- 0,6% dei ricavi tra 10 e 50 milioni di euro;
- 0,4% dei ricavi oltre i 50 milioni di euro.
Il valore dell'omaggio deve essere calcolato sulla base del valore di mercato dell'intero regalo (ad esempio, un cesto natalizio).
Omaggi autoprodotti
Nel caso di beni autoprodotti (es. dolci, vini o altri prodotti tipici realizzati direttamente dal bar, ristorante o hotel):
- Il valore di mercato del bene determina se l'omaggio è considerato spesa di rappresentanza.
- Ai fini del calcolo della deducibilità, però, rileva il costo di produzione effettivamente sostenuto.
Ad esempio:
- Per un omaggio con valore di mercato pari a 80,00 euro e un costo di produzione di 40,00 euro, il costo deducibile è 40,00 euro.
- Se il valore di mercato è pari o inferiore a 50,00 euro, il costo è interamente deducibile.
Omaggi ai dipendenti e soggetti assimilati
Gli omaggi ai dipendenti, inclusi i collaboratori coordinati e continuativi, seguono regole specifiche:
- Il costo è deducibile come spesa per prestazioni di lavoro.
- Non si applicano i limiti delle spese di rappresentanza.
Dal lato del lavoratore, gli omaggi costituiscono fringe benefit che, nel 2024, risultano non imponibili entro i seguenti limiti:
- 1.000,00 euro per i dipendenti senza figli a carico.
- 2.000,00 euro per i dipendenti con figli a carico.
Tale soglia include anche eventuali rimborsi per utenze domestiche, affitti o interessi sul mutuo per la prima casa.
Regimi fiscali semplificati
Contribuenti minimi
Le spese per omaggi acquistati nel regime dei contribuenti minimi (art. 27, DL 98/2011) sono interamente deducibili, purché il valore unitario del bene sia pari o inferiore a 50,00 euro. Per omaggi di valore superiore, si applicano i limiti previsti per le spese di rappresentanza.
Regime forfettario
Nel regime forfettario (L. 190/2014), le spese per omaggi non sono rilevanti, poiché il reddito imponibile è calcolato applicando un coefficiente di redditività ai ricavi. Di conseguenza, non è prevista la deducibilità analitica di tali costi.
Irap e omaggi natalizi
Omaggi ai clienti
Per le società di capitali (es. srl, spa) e cooperative, le spese per omaggi sono deducibili ai fini Irap per l'importo stanziato a conto economico. Per le società di persone (es. snc, sas), invece, tali spese non sono deducibili.
Omaggi ai dipendenti
Anche le spese per omaggi destinati ai dipendenti sono deducibili ai fini Irap, purché funzionali all'attività d'impresa e non configurabili come retribuzione. Se, però, gli omaggi assumono natura retributiva, il trattamento varia a seconda della tipologia di lavoratore (es. deducibilità integrale per dipendenti a tempo indeterminato).
IVA sugli omaggi: cosa sapere
Beni rientranti nell'attività d'impresa
Le cessioni gratuite di beni prodotti o commercializzati dall'impresa sono soggette a IVA, calcolata sul prezzo di acquisto o di costo dei beni. È possibile detrarre l'IVA “a monte” relativa all'acquisto. La documentazione fiscale richiede:
- L'emissione di un'autofattura con l'indicazione del valore e dell'aliquota IVA applicabile.
- Oppure l'annotazione su un registro apposito (“registro degli omaggi”) per le cessioni giornaliere.
Campioni gratuiti
Sono esclusi da IVA i campioni gratuiti di modico valore, purché contrassegnati in modo indelebile e destinati a promuovere il prodotto.
Beni non rientranti nell'attività d'impresa
Le cessioni gratuite di beni che non rientrano nell'attività d'impresa sono escluse da IVA, ma la detraibilità dell'IVA a monte dipende dal valore unitario del bene:
- Detraibile per beni di costo non superiore a 50,00 euro.
- Indetraibile oltre tale valore.
Omaggi ai dipendenti
Se i beni acquistati non rientrano nell'attività d'impresa, l'IVA non è detraibile. Al contrario, se gli omaggi consistono in beni dell'attività d'impresa, l'IVA è detraibile e la cessione è imponibile.
Buoni acquisto (voucher): come gestirli fiscalmente
I buoni acquisto concessi a clienti o dipendenti rientrano in due categorie:
- Voucher monouso: l'IVA è dovuta al momento dell'emissione.
- Voucher multiuso: l'IVA è applicabile al momento del riscatto.
Per i dipendenti, i buoni costituiscono fringe benefit e seguono le stesse soglie di non imponibilità degli altri omaggi.
Per ulteriori dettagli o approfondimenti rivolgersi a:
Studio Perrucchini Ronzoni & Partners
Passaggio Canonici Lateranensi 1 - 24121 Bergamo
Tel 035 216100 - Fax 035 249927
luca.ronzoni@sinapsisrl.it
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Alberto Lupini