Con l'inizio del 2025, si avvicinano le prime scadenze fiscali per i pubblici esercizi, tra cui bar, ristoranti e hotel. La Dichiarazione Iva Annuale e la Certificazione Unica sono appuntamenti fondamentali per chi opera nel comparto Horeca, e richiedono una preparazione accurata della documentazione relativa all'anno 2024. È essenziale che imprenditori e professionisti del settore si attivino per raccogliere e consegnare tutta la documentazione necessaria ai propri consulenti fiscali. Vediamo nel dettaglio quali sono gli adempimenti richiesti e come organizzarsi per non incorrere in sanzioni.
Dichiarazione Iva e Certificazione Unica: gli adempimenti fiscali 2025 per l'Horeca
Bar, ristoranti e hotel: la documentazione per la Dichiarazione Iva
La preparazione della Dichiarazione Iva richiede una serie di documenti che riepiloghino le operazioni effettuate nel 2024. Anzitutto, è necessario predisporre la liquidazione Iva riepilogativa annuale, che sintetizza gli acquisti, le vendite e i corrispettivi registrati nel corso dell'anno, suddivisi per aliquota e per titolo di non imponibilità, esenzione, non assoggettamento, reverse charge e split payment.
Ogni esercizio, che sia un bar o un ristorante, deve inoltre consegnare le liquidazioni periodiche Iva mensili o trimestrali e la bozza di Lipe del 4° trimestre 2024, riguardante i mesi di ottobre, novembre e dicembre. Fondamentali anche le ricevute delle deleghe Mod. F24 per i versamenti periodici e per l'immatricolazione di autovetture acquistate nell'Unione europea, con evidenza delle vetture effettivamente cedute nel 2024.
Documentazione necessaria per la Dichiarazione Iva: una checklist per l'Horeca
Non meno importante è la documentazione relativa alle compensazioni effettuate con il credito Iva del 2023, così come le eventuali regolarizzazioni tramite Ravvedimento Operoso. È richiesta anche una situazione contabile provvisoria al 31/12/2024 e la scheda contabile Erario c/Iva per tutto l'anno.
Bar, ristoranti e hotel: fatture, reverse charge e split payment
Per quanto riguarda le fatture, si devono raccogliere quelle relative a beni ammortizzabili, canoni di leasing, affitti passivi e noleggi. Sono richieste anche le fatture di acquisto e vendita di beni in regime di reverse charge, comprese quelle per servizi di pulizia, demolizione, installazione impianti, e forniture di gas ed energia elettrica. Per le fatture in split payment verso le pubbliche amministrazioni, è necessario fornire tutta la documentazione relativa. Non bisogna trascurare le operazioni intracomunitarie e le fatture estere di importazione con la relativa bolla doganale, così come le autofatture emesse ai sensi dell'art. 17 del DPR 633/72.
Bar, ristoranti e hotel: operazioni intracomunitarie e sui regimi agevolati
Per i pubblici esercizi che effettuano operazioni con l'estero, è fondamentale allegare i modelli Intrastat per le operazioni intracomunitarie. Inoltre, chi ha utilizzato il regime del margine deve presentare le relative fatture di acquisto e vendita, con il registro dedicato. I gestori di bar e ristoranti che vendono ai privati senza Partita Iva devono fornire il dettaglio delle vendite suddivise per regione e indicare l'imponibile e l'imposta. Anche le vendite a condomini e le operazioni con esportatori abituali richiedono un'attenzione particolare, con tabelle specifiche da compilare.
Bar, ristoranti e hotel: la Certificazione Unica
Parallelamente alla Dichiarazione Iva, la Certificazione Unica richiede una serie di documenti relativi ai compensi pagati nel 2024 a professionisti, agenti di commercio e titolari di regimi fiscali agevolati, come i forfettari. È necessario consegnare le copie delle ricevute delle deleghe Mod. F24 per il versamento delle ritenute d'acconto e le schede contabili relative al debito Erario.
La scadenza per la trasmissione telematica della Certificazione Unica è il 16 marzo 2025, mentre la Dichiarazione Iva deve essere inviata entro il 30 aprile 2025.
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