Ricevere una diagnosi di celiachia può destare più di qualche perplessità circa la gestione dei momenti di socialità. Colazione al bar, pausa pranzo, aperitivo, viaggi, pranzi o cene fuori, infatti, sono appuntamenti a cui, comprensibilmente, un celiaco non vuole rinunciare. Soprattutto se si considera che, secondo le ultime indagini, questa patologia interesserebbe oltre l’1% della popolazione italiana, vale a dire oltre 600mila persone, con numeri destinati a crescere ogni anno.
Sono sempre di più i ristoratori che si trovano di fronte ordinazioni di piatti gluten free
Sono sempre di più, quindi, i ristoratori e i gestori di strutture ricettive che si trovano di fronte a richieste e ordinazioni di piatti o alimenti gluten free. Richieste che talvolta possono nascondere una moda del momento, ma che nella maggior parte dei casi rappresentano una vera e propria necessità, nonché l’unica terapia che le persone celiache devono seguire permanentemente per poter vivere in salute.
Celiachia: come garantire un'offerta alimentare sicura
Come comportarsi quindi in questi casi? Per prima cosa è opportuno sottolineare che la gamma di materie prime e prodotti gluten free con la presenza della dicitura “senza glutine” in etichetta è sempre più vasta e facile da reperire.
Questa dicitura, infatti, è regolata dalla norma Europea Reg.828/2014 e garantisce alimenti idonei e sicuri alla dieta gluten free. Inoltre, è possibile optare per tutti quei prodotti con il marchio Spiga Barrata, che rappresentano la massima garanzia di sicurezza sia per i consumatori-pazienti celiaci, ma anche per i gestori di locali e strutture ricettive che sanno di poter contare su materie prime di qualità.
È fondamentale garantire un‘offerta alimentare sicura a chi soffre di celiachia
Un’altra accortezza fondamentale per gestire l’offerta di piatti e alimenti senza glutine è quello di predisporre uno spazio specifico e ben identificato per lo stoccaggio, sia nel magazzino che nel frigorifero, e di utilizzare superfici dedicate e pentole, stoviglie e macchine alimentari ben pulite prima delle lavorazioni senza glutine. Tutto questo permette di evitare la contaminazione dei cibi, e quindi di garantire un servizio sicuro e soddisfacente per il cliente.
Alimentazione fuori casa senza glutine: il programma Aic per una ristorazione sicura
Un valido aiuto per districarsi in modo sicuro e efficiente nel mare magnum della proposta gluten free viene offerto dal programma Alimentazione Fuori Casa senza glutine di Aic (Associazione Italiana Celiachia), che da molti anni si occupa di formare e aggiornare tutti quei locali e strutture ricettive che scelgono di seguire le “regole fondamentali per un'alimentazione senza glutine” durante la preparazione e/o somministrazione di pasti e prodotti per i celiaci.
Una formazione specifica, infatti, significa maggiore professionalità del personale che è più consapevole, aggiornato e in grado di offrire un servizio preciso, sicuro e di qualità. Ma non finisce qui: se l’immagine e la brand reputation migliorano, l’attività ha maggiori possibilità di emergere rispetto alla concorrenza, ottenendo significativi vantaggi competitivi in termini commerciali. I clienti aumentano e si fidelizzano, eleggendo il locale come un punto di riferimento a cui fare ritorno spesso e in compagnia di amici e parenti.
Proporre piatti senza glutine gustosi, sicuri e di qualità, quindi, non è solo un modo etico e inclusivo di svolgere il proprio lavoro, ma anche un’opportunità di business per chi decide di rispondere a questo tipo di esigenze specifiche. Grazie agli strumenti di marketing e comunicazione messi a disposizione per i locali aderenti dal programma Afc, come nel caso della guida annuale cartacea e digitale, l’App AIC Mobile, il sito celiachia.it e il passaparola, infatti, i locali e le strutture godono di grande visibilità all’interno della crescente comunità celiaca.
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