Da due a zero. Il Piccolo Lago dello chef Marco Sacco, presente nella guida Michelin 2024 con due stelle assegnate, non è invece presente nella nuova edizione. Sacco, però, ha voluto rivendicare la bontà del proprio lavoro, spiegando le motivazioni che hanno portato la “rossa” a non includere il suo ristorante di Mergozzo (Vb) e precisando che le stelle, faticosamente conquistate in una lunga carriera di livello, non sono state tolte.
Il Piccolo Lago dello chef Marco Sacco non è stato incluso nella Guida Michelin 2025
Piccolo Lago, la scelta della Michelin
Sacco ha chiarito che questa esclusione non è dovuta a una perdita di qualità nella cucina, ma piuttosto a una complessa vicenda giudiziaria che riguarda il ristorante. Con la consueta franchezza, Sacco ha spiegato come Michelin abbia deciso di "mettere in stand-by" il Piccolo Lago, in attesa di una maggiore chiarezza sulla situazione.
Per lo chef Marco Sacco la scelta della Michelin è finalizzata anche a proteggerlo
«Non ho perso le due stelle - ha detto lo chef -, il Ristorante Piccolo Lago non è stato inserito nella Guida Michelin 2025. Non sono stato penalizzato perché non so più cucinare ma perché c'è qualcosa a monte, una vicenda giudiziaria che ci trasciniamo da 4 anni. Lo conferma il fatto che abbiamo mantenuto la stella nel nostro ristorante di Torino». Quindi ha aggiunto: «Michelin è un'azienda seria e indipendente - rimarca chef Sacco - che vista la nostra posizione ha preferito metterci in stand by. Noi siamo qui da 50 anni, siamo stellati da vent'anni. Siamo una realtà sana con fatturati importanti, si tratta anche di una forma di protezione nei miei confronti».
Piccolo Lago, la vicenda giudiziaria
Il riferimento dello chef è alla condanna in primo grado per la vicenda delle vongole con norovirus. Durante un banchetto nuziale organizzato nel locale, affacciato sul lago di Mergozzo, nel luglio del 2021, era stato servito un risotto con vongole risultate poi contaminate. Al termine del ricevimento alcuni ospiti avevano poi accusato sintomi di intossicazione alimentare.
Lo chef si era difeso dicendo che le vongole, di origine francese e importate da una società italiana, sarebbero state servite crude, poiché in etichetta non vi erano indicazioni che ne vietavano tale utilizzo. Nell'occasione Sacco e la direttrice di sala Raffaella Marchetti erano stati condannati a due mesi e venti giorni di reclusione, con sospensione condizionale della pena e non menzione, mentre esclusi dall'indagine erano stati sia il produttore che l'importatore. Una sentenza, in ogni caso, che era stata contestata dallo chef che era ricorso in appello: un procedimento che sarà discusso in primavera.
Piccolo Lago, la ripartenza
L'esclusione dalla Guida Michelin 2025, però, non ferma Sacco e il suo staff: «Certo ci siamo rimasti male perché mettiamo il cuore in quello che facciamo, ma c'è una motivazione per quello che è accaduto. Siamo un'azienda seria - conclude -, affrontiamo certo questa cosa a cuor pesante ma anche a cuor leggero perché siamo professionisti, possono aprirsi anche altre strade, lavoreremo a tanti progetti a partire dalla riconferma di Gente di Lago per il prossimo anno con tanti chef stellati».