Dopo la chiusura del tristellato St.Hubertus, Norbert Niederkofler, il cuoco altotesino più famoso al mondo, riparte dal nuovo locale Atelier Moessmer, a Brunico. Il ristorante, come anticipato dalla redazione di Italia a Tavola, ha aperto le proprie porte ai clienti lo scorso 12 luglio, e nasce da un progetto realizzato con Paul Oberrauch, presidente della Tuchfabrik Moessmer, celebre industria tessile pusterese. «Lo spazio - all'interno della Villa Moessmer - è articolato e si compone di una sala aperitivi all'ingresso, la bibilioteca adibita a cene private con un grande tavolo immerso in libri storici di Moessmer e della mia collezione privata» ha svelato lo chef in un'intervista all'Alto Adige. E poi «la sala da pranzo, l'esclusivo tavolo in veranda e l'open kitchen con spazio per 12 persone nella serra, strettamente legata all'attività di cucina». Il menu degustazione del locale, spiega, costa 290 euro: una cifra importante che, però, è parte di «un'esperienza completa».
L'Atelier Moessmer a Brunico
L'Atelier Moessmer non è ancora ultimato: l'orto è ancora in costruzione
La struttura, fa sapere chef Niederkofler, «non è ancora terminata», visto che bisognerà completare l'orto nel parco di 7mila metri quadrati. «Architetti e proprietà hanno fatto un grande lavoro - afferma il cuoco altoatesino - considerando la delicatezza degli interventi su una villa storica sotto tutela delle belle arti. Un piccolo capolavoro realizzato rispettando tutti i vincoli di legge».
La chiusura del St.Hubertus è stata comunicata male?
Niederkofler, poi, ha voluto chiarire la questione della chiusura del St.Hubertus. Per lui, infatti, «è stata solo in parte una sorpresa, comunicata forse male, ma comunque già programmata e decisa con i Pizzini (famiglia già proprietaria del Rosa Alpina, hotel che ospitava il ristorante, che è stato momentaneamente chiuso per dei lavori di ristrutturazione e che è passato nelle mani del fondo Aman).
Le polemiche per la collaborazione di Niederkofler con l'Arabia Saudita
Tante, poi, le polemiche per la collaborazione con il progetto dell'Arabia Saudita della nuova città sostenibile "Neom" nel Golfo: «Non le ho capite - rivela. La nostra squadra offre una consulenza per creare qualcosa di nuovo e significativo per la consapevolezza e la valorizzazione delle risorse locali, in linea con la nostra idea di sostenibilità in un luogo dove si stanno investendo tantissimi soldi in energia rinnovabile. Un luogo dove già lavorano migliaia di società da tutto il mondo, tra cui la nostra».
Dal turismo d'élite dell'Alta Badia all'urbana Brunico: una nuova sfida per Niederkofler
Lo chef del nuovo ristorante Atelier Moessmer, infine, parla infine della scelta che lo ha portato ad abbandonare il turismo d'élite dell'Alta Badia per approdare nell'ambiente urbano di Brunico: «Per me è una sfida. Costruire una clientela nuova è tutt'altro che impossibile. Quanto diversa non si sa ma sicuramente molto internazionale e aperta a cose nuove. Sicuramente non sarà facile». Insomma, per Niederkofler sarà una "challenge" molto importante, con l'obiettivo di arrivare in alto, di stupire ancora gli addetti ai lavori e di non perdere - come successo fino ad oggi - le tre stelle Michelin.