Lo chef Luigi Taglienti ha ricevuto il premio “Best Vegetable Restaurant” alla 19ª edizione degli Award organizzata in Belgo da We’re Smart Green Guide, riferimento mondiale nel mondo culinario delle verdure.
Taglienti, il cui ristorante Lume di Milano non ha però più riaperto dopo il lockdown, ha battuto la concorrenza si altri 12 cuochi provenienti da tutto il mondo. L'anno scorso la giuria di We're Smart ha visitato centinaia di ristoranti in tutto il mondo. Il team giudica i ristoranti in base alla proporzione di frutta e verdura nei menu, ma anche alla creatività culinaria, all'impronta ecologica e alle sorprendenti combinazioni di gusto. Ogni anno la giuria incorona anche le aziende che si impegnano in modo eccezionale a favore di cibi e progetti sani e sostenibili.
Luigi Taglienti
«L’obiettivo della mia cucina è quello di conferire al mondo vegetale l’importanza di un piatto principale allo stesso livello di una carne, di un pesce o di un primo - ha detto Luigi Taglienti - Un linguaggio quasi inedito concepito sotto forma di protagonista di un intero menu: un percorso composto da sette piatti centrali ognuno rappresentato da declinazioni diverse, creati senza regole e con il massimo apporto di spontaneità e creatività.
La possibilità di spostare una verdura dal suo luogo comune coniugarla attraverso nuove armonie del tutto insolite e inaspettate, ridandole la sua giusta dignità gastronomica: questa è la nostra ‘nuova’ avanguardia».
Vegetale inusuale, un piatto di Luigi Taglienti
La
Distillerie di Château Bourglinster (Lussemburgo), il cui executive chef è
René Mathieu, è stato votato il miglior ristorante di verdure del mondo.
Xavier Pellicer, top chef dell’omonimo ristorante di Barcellona, è stato inserito nella prestigiosa lista degli “Intouchable Chef” la cui filosofia punta sul mondo vegetale, per i suoi anni di dedizione e di lavoro pionieristico nella cucina a base di verdure.
L’Italia è entrata nella top ten mondiale con il ristorante Piazza Duomo di Alba, al 4° posto, e il Joia di Milano, al 10° posto.«L’Italia è sicuramente il Paese degli ortaggi – dichiara
Frank Fol, The Vegetable Chef e fondatore di We're Smart - ed Enrico Crippa di Piazza Duomo ne rappresenta perfettamente lo spirito. È più che evidente che nelle sue creazioni parte dalla verdura per poi pensare al corretto abbinamento non solo di gusto ma anche nutritivo. Pietro Leeman e il ristorante Joia - prosegue Fol - incarnano l’alta cucina vegetariana nel Belpaese: tutto ciò che è vegetale non ha più segreti in questo "vecchio tempio". Luigi Taglienti, infine, ci ha conquistato con la sua cucina creativa alla cui base ci sono prodotti di qualità che vengono coltivati in modo etico e sostenibile».