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Michelangelo Mammoliti ad Assisi racconta la sua idea di ristorazione

Lo chef due stelle Michelin di Guarene (Cn) rappresenterà il Piemonte al BootCamp & Route to G20 Horeca Work Forum lunedì 14 settembre, partendo dal suo amore incondizionato per ciò la natura offre alla cucina.

 
10 settembre 2020 | 19:25

Michelangelo Mammoliti ad Assisi racconta la sua idea di ristorazione

Lo chef due stelle Michelin di Guarene (Cn) rappresenterà il Piemonte al BootCamp & Route to G20 Horeca Work Forum lunedì 14 settembre, partendo dal suo amore incondizionato per ciò la natura offre alla cucina.

10 settembre 2020 | 19:25
 

Lunedì 14 settembre lo chef Michelangelo Mammoliti sarà di scena ad Assisi, all’interno del Borgo Antichi Orti. Siamo in Umbria, siamo in un monastero benedettino edificato nel 1444. Siamo in casa di Marco Ranocchia, già fondatore di Planet One, da oltre 25 anni, l’Ateneo del Bartending Italiano. Lo chef sarà tra i protagonisti, insieme ad altri colleghi arrivati da tutta Italia, dell'evento dedicato al settore Horeca.

Michelangelo Mammoliti - Michelangelo Mammoliti ad Assisi racconta la sua idea di ristorazione

Michelangelo Mammoliti - foto: Nicolò Brunelli

Sotto i riflettori finiranno oltre 50 trainer e personaggi influenti della caffetteria, della mixology, della ristorazione e dell'hospitality, che si incontreranno proprio ad Assisi per individuare le possibili Exit Strategy, necessarie per una ripartenza consapevole e sostenibile dell'intero settore.

«Parliamo di un team building interattivo con i migliori trainer, talenti ed esperti di settore, su tematiche trasversali al mondo Horeca. Dal benessere alimentare e fisico, alla leadership ed il management, dall’architettura e il design per i locali del futuro, alla comunicazione social, dalla fitoalimurgia, all’ herbal mixology. L’Horeca del domani punta ai contenuti, a trasmettere saperi, trasformando le tendenze ed i momenti di crisi in opportunità di crescita e di sviluppo», queste le parole di Marco Ranocchia.



Non manca l’entusiasmo nello chef due stelle Michelin de La Madernassa, pronto a raccontare la sua idea di ristorazione, partendo da quell’amore incondizionato per tutto ciò che la natura è in grado di offrirgli: «L’orto è l’espressione più democratica del fare umano. Che tu sia un umile contadino che produce per la propria famiglia, o uno chef che coltiva per il suo ristorante, l’orto ti restituisce sempre quello che tu gli hai dato con una qualità proporzionale all’attenzione e alle cure che gli hai dedicato. E se rispetti quello, sarai in grado di fare altrettanto con i tuoi ragazzi in cucina, i clienti in sala, i fornitori al mattino».

Avere il proprio orto per Michelangelo, è qualcosa che nulla ha a che fare con un trend, ma è qualcosa di più profondo, che pesca lontano nella nostra memoria atavica. È rispetto per la natura, è prendersi cura di un piccolo spicchio di terra e fare in modo che ogni seme diventi l’espressione migliore di sé stesso. Coltivare ha a che fare con le radici, qualunque sia l’estrazione sociale.

Se l’orto è sinonimo di democrazia, la serra ne è la sua versione più elitaria. È un micromondo con il suo clima e le sue regole, slegato dalla realtà in cui è inserito. Tutto quello che succede al suo interno è merito della mano dell’uomo. Qui convergono i frutti delle ricerche in giro per i 5 continenti, il risultato di più di 15 anni di studi, di letture, di test, di errori e di successi. È come il portfolio dell’artista. È una bacheca dei trofei, in un certo senso. Di questo e anche di come nasce un piatto parlerò ad Assisi, il giovane cuoco piemontese Michelangelo Mammoliti.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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