Scadono domani, 11 luglio, le 18 settimane coperte dalla Cassa integrazione per le aziende che ne hanno fatto richiesta fin dal primo giorno. E per tante aziende della ristorazione finisce, almeno per il momento, la possibilità di ricorrere a questo ammortizzatore sociale per i propri dipendenti.
Tante imprese della ristorazione non riescono a pagare gli stipendi
A lanciare l’allarme è
Paolo Bianchini, presidente di MIO Italia - Federturismo Confindustria, che dice: «Da domani migliaia di lavoratori non avranno più la copertura della Cassa Integrazione in deroga per la fine delle famose 18 settimane.
Il settore dell’ospitalità, già ridotto sul lastrico per incassi irrisori, da domani avrà l’intero costo del personale a proprio carico. Come faremo a pagare stipendi e contributi?».
Per tanti il problema esiste, almeno nell’immediato, anche se
il Governo ha già assicurato che la cassa integrazione proseguirà nelle prossime settimane e anche in autunno. Nel frattempo, però, sostiene Bianchini, «il Governo sta affossando un comparto strategico dell’economia italiana, scaricando il costo sociale di questa crisi tremenda sulle spalle delle aziende. Turismo ed enogastronomia sono il motore dell’Italia con oltre 1.300.000 addetti e il 13% del Pil, però migliaia di bar, ristoranti e piccoli alberghi falliranno e non per loro responsabilità. Conte e il suo Governo avranno sulla coscienza migliaia di famiglie sul lastrico».