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Ddl Turismo, le associazioni: «Passi avanti, ma si può fare di più»

La bozza del disegno di legge di Franceschini ha smosso Federalberghi e Assoturismo Confesercenti, che si sono pronunciate favorevolmente sulla reintroduzione del tax credit, ma che sottolineano l'importanza di spingere di più su altre riforme, per aiutare un settore messo in crisi tra maltempo e coronavirus.

 
21 febbraio 2020 | 17:31

Ddl Turismo, le associazioni: «Passi avanti, ma si può fare di più»

La bozza del disegno di legge di Franceschini ha smosso Federalberghi e Assoturismo Confesercenti, che si sono pronunciate favorevolmente sulla reintroduzione del tax credit, ma che sottolineano l'importanza di spingere di più su altre riforme, per aiutare un settore messo in crisi tra maltempo e coronavirus.

21 febbraio 2020 | 17:31
 

Sulla bozza del ddl sul Turismo pensato dal ministero dei Beni culturali (per approfondimenti, vedi sotto), fioccano i commenti delle associazioni di settore.

Dario Franceschini - Ddl Turismo, le associazioni: «Passi avanti, ma si può fare di più»

Dario Franceschini

Ad "aprire le danze" c'è Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, che senza indugio spiega: «Apprezziamo la reintroduzione del tax credit, ma su locazioni brevi e imposta di soggiorno ancora non ci siamo. La disciplina delle locazioni brevi è trattata in modo insufficiente». Bocca sottolinea l'ambiguità del termine "tre unità immobiliari" (la soglia massima prima che un gestore sia considerato imprenditore), sottolineando che queste potrebbero anche riferirsi a interi fabbricati. Inoltre «si trascura di considerare il cuore del problema, cioè di stabilire una soglia minima di durata del soggiorno al di sotto della quale la fornitura dell'alloggio non può essere contrabbandata per attività di locazione ma deve essere inquadrata in una delle categorie previste per l'attività di tipo ricettivo... bed and breakfast, affittacamere, case e appartamenti per vacanze».
 
Proteste anche circa la volontà di elevare l'importo dell'imposta di soggiorno. Positiva invece «la riattivazione del credito d’imposta per la riqualificazione delle strutture ricettive, sia pur in un quadro di risorse esigue».
 
«Le nostre imprese - conclude Bocca - stanno attraversando un periodo difficile, che recentemente si è ingarbugliato ulteriormente a causa del fallimento di Thomas Cook, dell'acqua alta a Venezia e del coronavirus. Confidiamo che il Consiglio dei Ministri ne tenga conto ed inverta la rotta, adottando misure che riducano la pressione fiscale e contrastino con efficacia l’abusivismo dilagante, e rimaniamo a disposizione del Governo e del Parlamento per contribuire alla definizione di una disciplina di effettivo sostegno allo sviluppo del settore».

Sul passo avanti di questo ddl è d'accordo Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti: «L’impianto del disegno di legge ci sembra un passo avanti, perché accoglie buona parte delle indicazioni e dei suggerimenti proposti da Assoturismo e dalle altre associazioni. Su Enit e "affitti brevi", però, serve più coraggio: abbiamo bisogno di interventi più incisivi. Da mettere meglio a punto anche l’intervento sull’imposta di soggiorno».

La bozza del ddl Turismo per punti
Si comincia dalla stretta su Airbnb: si fissa a massimo tre appartamenti in affitto la soglia per non essere considerati impresa e si stabilisce che anche i soggetti che concedono in locazione breve immobili ad uso abitativo sono tenuti a pubblicare il codice identificativo.

A queste novità, assolutamente attuali, si aggiungono altre misure che il settore aspettava da tempo, nella bozza del ddl sul turismo collegato alla legge di Bilancio. C'è la volontà di combattere la piaga dell'abusivismo, quella di promuovere un turismo sostenibile che valorizzi i borghi, e ancora, scongiurare la desertificazione delle aree interne e aiutare le imprese culturali e creative.

Si parte dal credito d'imposta per la riqualificazione, l'accessibilità e la digitalizzazione delle strutture ricettive. È poi prevista l'esenzione su diverse imposte (redditi, regionali e municipali) per chi avvia o mantiene un'attività economica in un comune delle aree interne a rischio desertificazione, ovvero con popolazione fino a mille abitanti.

Riguardo all'imposta di soggiorno (da applicare da parte dei Comuni, in misura riferita in valore percentuale al prezzo effettivamente corrisposto, non superiore al 10%, comunque sino a 5 euro per notte di soggiorno a persona) si stabilisce tra l'altro che il gestore della struttura ricettiva sia responsabile del pagamento dell'imposta e per l'omesso, ritardato o parziale versamento si applichi una sanzione fino al triplo del dovuto.

Per l'Enit, si parla di maggiore rappresentatività: il consiglio di amministrazione - si legge nella bozza - è composto dal presidente e da quattro membri nominati dal ministro per i Beni e le attività culturali e per il Turismo. Il collegio dei revisori dei conti, poi, è composto da tre membri effettivi, uno dei quali designato dal ministro dell'Economia e gli altri due, supplenti, nominati con decreto dal ministro dei Beni culturali, che designa anche il presidente.

Novità anche per le guide turistiche, per cui sarà richiesta una laurea, e per le agenzie di viaggio e i tour operator (operanti anche su piattaforme online) che dovranno trasmettere i dati relativi agli obblichi assicurativi alla banca dati.

Per il turismo slow si prevede un fondo per sviluppare i servizi ferroviari con particolare riguardo ai viaggi notturni, la ristorazione a bordo dei treni e il trasporto di biciclette, motocicli e auto al seguito.

Interventi anche in favore delle imprese culturali e creative per cui si prevede un fondo per lo sviluppo e la creazione di quartieri degli artisti anche con la possibilità di utilizzare a titolo gratuito beni immobili pubblici in stato di abbandono o di grave sottoutilizzazione.

Nell'editoria previsti anche sostegni per la remunerazione del prestito eseguito dalle biblioteche e un fondo giovani per la cultura e reclutamento di funzionari archivisti.

Nel settore cinematografico e audiovisivo, sono previsti incentivi fiscali e la delega al Governo per il riordino delle disposizioni in materia di spettacolo.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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