Troppe falle nel sistema, troppe segnalazioni da verificare. Così Consip ha deciso di avviare un’indagine per verificare il meccanismo di funzionamento del sistema dei buoni pasto. Un settore delicato, che riguarda decine di migliaia di aziende e 2,8 milioni di lavoratori (per un valore di oltre 3 miliardi di euro l’anno), e che ora la centrale acquisti della Pubblica amministrazione italiana intende indagare per capire qual è il grado di soddisfazione dei diversi operatori e degli utenti, quali sono le criticità normative e cosa impedisce al servizio di funzionare correttamente.
Al via un'indagine sul sistema dei buoni pasto
Un lavoro che prenderà del tempo, ma che, al termine, verrà sottoposto alle autorità competenti, per le opportune azioni migliorative. In particolare, saranno analizzati i reclami a partire dal mese di gennaio 2019, con un confronto rispetto al trend degli anni precedenti. Inoltre ci saranno elaborazioni e sintesi dei risultati delle verifiche ispettive condotte nel 2019 e di quelle che saranno effettuate in corso d'anno.
Entro la fine di giugno è previsto anche l'avvio di un'indagine conoscitiva nella forma di campagna di "customer satisfaction", che sarà portata avanti selezionando un panel di amministrazioni, società emettitrici, associazioni rappresentative degli esercenti.
Siccome si tratta di un lavoro a 360 gradi sul settore, Consip si avvarrà anche dei contributi di associazioni di categoria rappresentanti sia gli esercizi pubblici (Fipe), che la Grande distribuzione (Federdistribuzione, Ancc, Coop e Ancd Conad); Mise/Mef, Anac e Agcm.
Il sistema dei buoni pasto – e, soprattutto il suo buon funzionamento – è uno dei temi caldi per le associazioni di categoria, che solo una settimana fa
sono tornate a chiedere al Governo una riforma del comparto, attraverso una serie di correttivi urgenti al sistema vigente, a partire dalla revisione del codice di appalti della pubblica amministrazione.