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Rincaro Iva, il ministero smentisce Federalberghi: Ipotesi sconcertante

Dopo la Fipe, anche la Federazione degli albergatori ha preso posizione contro il possibile ritocco dell'imposta. Il presidente Bocca: «Servono piuttosto aiuti al settore». Il ministero dell'Economia, però, in una nota afferma che le notizie relative a supposti incrementi sono infondate.

di Sergio Cotti
 
10 febbraio 2020 | 08:49

Rincaro Iva, il ministero smentisce Federalberghi: Ipotesi sconcertante

Dopo la Fipe, anche la Federazione degli albergatori ha preso posizione contro il possibile ritocco dell'imposta. Il presidente Bocca: «Servono piuttosto aiuti al settore». Il ministero dell'Economia, però, in una nota afferma che le notizie relative a supposti incrementi sono infondate.

di Sergio Cotti
10 febbraio 2020 | 08:49
 

Le voci, nei giorni scorsi, di un possibile un aumento selettivo dell’Iva per i locali pubblici nell'ambito della riforma fiscale allo studio del Governo, si erano fatte sempre più insistenti, al punto da scatenare la comprensibile e giustificata reazione degli operatori del turismo.

Il Mef smentisce l'aumento dell'Iva (Rincaro Iva, il ministero smentisce Federalberghi: Ipotesi sconcertante)

Il Mef smentisce l'aumento dell'Iva

Un settore, quello che va dall’accoglienza alla ristorazione, che sta passando un periodo delicato: nel 2019 (i dati definitivi ancora non ci sono) la crescita si è di fatto arrestata, o quasi, e le prospettive per quest’anno sono messe quotidianamente a dura prova da più fattori, dal clima fino all’allarme per il coronavirus, che ha già azzerato il turismo cinese e che sta condizionando i comportamenti anche di tanti nostri connazionali in patria.

Una crescita “al minimo”, come la definisce l’Istituto Italiano per lo Sviluppo Rurale e l’Agriturismo, che è intervenuto parlando di «crescita delle presenze di turisti stranieri ha segnato, nel 2018 e nei primi dieci mesi del 2019, i minimi storici dai tempi della crisi di fine 2007». Un risultato che, secondo l’Istituto, sarebbe dovuto anche al doppio passaggio del Turismo dal Ministero dei beni culturali al Ministero delle politiche agricole e viceversa: «Trasferimenti che non si sono mai completati – spiegano dall’Isvra – negli uffici preposti ha dominato il disorientamento». Secondo l’Istituto, confrontando i dati sul turismo dell’Istat (movimento di turisti stranieri nelle imprese ricettive) e quelli di Banca d’Italia (movimento di turisti stranieri in qualsiasi alloggio), «si vede che la quota di pernottamenti nelle imprese ricettive è in costante diminuzione: nel 2017, 63,3%; nel 2018, 62,5%; nel 2019 (gennaio-ottobre), 56,7%».

Tornando all'ipotesi di aumento dell'Iva, il Ministero dell’Economia prova a gettare acqua sul fuoco delle polemiche, con una nota nella quale afferma che «le notizie relative a supposti incrementi selettivi dell'Iva che sarebbero allo studio, in particolare nel settore alberghiero e della ristorazione, sono prive di qualsiasi fondamento». Basteranno agli operatori queste rassicurazioni per riuscire finalmente a dormire sonni più tranquilli? Forse sì, almeno nell’immediato, anche se del rincaro dell’Iva se ne sta iniziando a parlare un po’ troppo di frequente: l’ultima volta era accaduto in autunno, durante la discussione della legge di bilancio, quando la levata di scudi di tutto il settore fece retrocedere l’Esecutivo, rispetto a un’ipotesi che qualcuno in Parlamento aveva già messo nero su bianco.

Bernabò Bocca (Rincaro Iva, il ministero smentisce Federalberghi: Ipotesi sconcertante)
Bernabò Bocca

Ora nella polemica, dopo le esternazioni della Fipe, interviene anche Federalberghi, che per voce del suo presidente Bernabò Bocca, parla di «proposte bislacche e autolesioniste, incentrate sull'aumento dell'aliquota Iva pagata da hotel e ristoranti. A fronte dell'emergenza coronavirus che rischia di innescare una pesante recessione turistica – dice Bocca – un grande Paese che crede e investe nel l'importanza dell'economia del turismo, si sarebbe affrettato ad adottare opportune misure di sostegno. Qualcuno invece si illude di far cassa spremendo gli ospiti stranieri, confidando di non pagar pegno, grazie al fatto che i forestieri non votano. In realtà, il turista ha un modo molto efficace di esprimere il proprio voto: vota con i piedi, cambiando strada e scegliendo altre destinazioni».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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