Due locali chiusi a Milano in pochi giorni per infiltrazioni mafiose. Uno definitivamente, con il ritiro della licenza, l’altro - il ristorante gourmet “Unico” – in via provvisoria, per la seconda volta in pochi mesi.
Duro colpo della prefettura milanese agli affari della camorra e della ‘ndrangheta nel capoluogo lombardo. Nei giorni scorsi è stata avanzata infatti la richiesta di revoca della licenza per la società che gestisce la pizzeria Frijenno Magnanno in via Benedetto Marcello ed è stato chiuso per la seconda volta l'Unico Milano.

Secondo quanto riportato dal
Corriere della Sera, l’interdittiva per il locale di via Benedetto Marcello sarebbe scattata dopo l’accertamento dei rapporti tra il marito della titolare, Pasquale Amato e alcuni componenti del clan Guida capeggiato da Vincenzo Guida. Una tesi che però i proprietari della pizzeria hanno smentito, attraverso il loro legale, Angelo Colucci, che ha già presentato un ricorso per chiedere l’immediata riapertura del locale.
Chiuso invece per la seconda volta (dopo che il Tar a settembre ne aveva ordinato la riapertura), il ristorante Unico Milano, all’ultimo piano della torre di via Achille Papa. In questo caso, l’Antimafia avrebbe ricostruito i rapporti tra uno dei soci del ristorante, Massimiliano Ficarra, con uomini della cosca calabrese Piromalli-Molè. Il ricorso presentato dall’avvocato della società proprietaria del locale, Romolo Montanaro, sarà discusso dal Tar il 20 febbraio prossimo. Sono in tutto una decina i locali milanesi chiusi per infiltrazioni mafiose dal prefetto Renato Saccone negli ultimi mesi. Nei giorni scorsi è toccato anche a un negozio di tatuaggi di via Famagosta e a un locale di Buccinasco, l’ex Bar Lyons, ritenuto uno dei ritrovi storici della cosca Barbaro-Papalia.