Si stringono i controlli sui rider. A Milano la Polizia locale, coadiuvata anche da esperti dell'Agenzia di Tutela della Salute e dell'Inps, ha avviato un’indagine, sottoponendo ai nuovi “fattorini” questionari per far luce sulla sicurezza stradale e sul lavoro dei fattorini-ciclisti, oltre che su eventuali violazioni delle norme igienico sanitarie, riguardo ai contenitori usati per trasportare il cibo. Si punta, però, anche ad individuare casi di sfruttamento, come il caporalato, e la presenza di clandestini tra i rider.
Ancora controlli sui Rider a Milano
I controlli, scattati la scorsa settimana, sono partiti nella zona di Porta Genova e proseguiranno nei prossimi giorni. Gli agenti e i tecnici, che compongono la squadra entrata in azione, sono riusciti a parlare con alcune decine di rider e a presentare loro i questionari predisposti per raccogliere dati ed elementi utili alle indagini. Da quanto è emerso, alcuni lavoratori, dopo essersi accorti dei controlli in atto, si sono presentati spontaneamente davanti agli agenti, altri, invece, si sono allontanati in fretta. Altro elemento emerso finora è che molti fattorini arrivano a Milano per fare consegne partendo da Pavia e dintorni in treno.
Nell'inchiesta conoscitiva del dipartimento “ambiente, salute, sicurezza, lavoro” della Procura erano già state stabilite le modalità operative dei controlli sui rider dopo riunioni preparatorie. La Polizia locale può fermare i ciclofattorini per controllare i profili base di sicurezza (casco, catarifrangenti e scarpe adeguate) e l'Ats verifica se le aziende abbiano fatto o meno una valutazione del rischio per i lavoratori, se siano stati mai convocati per visite preliminari sul loro stato di salute e se li abbiano o meno formati sulle norme del codice della strada.
Nel frattempo un'inchiesta è stata aperta anche dalla Procura di Torino, senza indagati né ipotesi di reato, per cercare di fare luce sul comparto, in riferimento, particolarmente, alle condizioni di lavoro dei lavoratori.