Il foie gras bandito a New York? Una “follia animalista”. Bernard Fournier, cuoco stella Michelin del ristorante Da Candida di Campione d’Italia (Co) e socio Euro-Toques, liquida così la decisione della città americana di mettere fuori legge, a partire dal 2022, una delle prelibatezze della cucina francese, apprezzata dai palati più raffinati in tutto il mondo.
Bernard Fournier
Troppo crudele il trattamento riservato ad anatre e oche per ingrassare a forza il loro fegato, rendendolo così più gustoso. Questa la motivazione che ha spinto la Grande Mela a fare un passo indietro sulla produzione e la vendita foie gras, allineandosi alle scelte fatte in passato da tanti altri Paesi, dove il divieto vige da tempo. «Questa notizia senz’altro fa rumore - ha detto Fournier, uno dei massimi interpreti del foie gras - perché viviamo in un mondo di animalisti. Il problema è che è più facile commentare le argomentazioni di un animalista piuttosto che concentrarsi sul concetto profondo della tematica».
E quale sarebbe, dunque, il nocciolo della questione? È lo stesso Fournier a spiegarlo: «Quando ho letto la notizia, ho deciso di farla girare denunciando le condizioni dell’allevamento di New York che si vedono nel filmato, per me questo non è in linea con le norme europee, dove la regolamentazione ora è molto severa, e quindi non va bene. Gli animalisti sono molto forti, ma certo, non si può prendere un’anatra sul lago di Lugano e ingozzarla, questo sì che è maltrattamento». Servono dunque allevamenti controllati, come tanti presenti in Europa: «Io mi fornisco solo dalla Franica - conclude Fournier - ma non perché sono francese ma perché i francesi si sono adattati alle normative europee».