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The Vegetarian Chance Premiato Ueda Satoru

La sesta edizione del festival internazionale di Cultura e Cucina vegetariana ha lasciato per la prima volta Milano per la città più veg-friendly d’Italia, Torino, che già nel 2017 aveva ospitato il primo Veg Festival.

di Piera Genta
 
15 ottobre 2019 | 11:02

The Vegetarian Chance Premiato Ueda Satoru

La sesta edizione del festival internazionale di Cultura e Cucina vegetariana ha lasciato per la prima volta Milano per la città più veg-friendly d’Italia, Torino, che già nel 2017 aveva ospitato il primo Veg Festival.

di Piera Genta
15 ottobre 2019 | 11:02
 

Lo spazio Edit di Torino ha ospitato il festival The Vegetarian Chance, ideato da Pietro Leemann e Gabriele Eschenazi. In apertura un convegno a più voci provenienti dai più disparati ambiti lavorativi e culturali, ma tutti accomunati da un unico comune denominatore: la preoccupazione per il cambiamento climatico e l’impegno ambientalista. Tema di questa edizione: il cibo del futuro che è già presente e come viene percepito dalle giovani generazioni. Per rispondere a questa domanda, Eumetra Rm in collaborazione con Tvc/Lavazza ha svolto un sondaggio cercando di capire quanta consapevolezza c’è tra i giovanissimi sul legame tra produzione alimentare e inquinamento. Renato Mannheimer ha commentato i 10 quesiti dell’indagine che ha coinvolto 806 ragazzi tra i 16 e i 23 anni, ben distribuiti tra i due sessi, l’età e la provenienza geografica lungo tutto lo Stivale.

Ueda Satoru (The Vegetarian Chance Premiato Ueda Satoru)

Ueda Satoru

Secondo la lettura di Mannheimer, i risultati raccolti svelano un aspetto insospettabile ed estremamente interessante dei giovani italiani di oggi, anche per le aziende: i nostri ragazzi fanno riflessioni sull’alimentazione, si pongono delle domande, contrariamente forse a quello che generalmente si può pensare. Lo dice chiaramente quel 48% di ragazzi che alla domanda “sei soddisfatto di quello che mangi?”, ha risposto negativamente, rivelando un vuoto di informazione, ma anche di esigenze - e di bisogni - mancanti e insoddisfatti. Un vuoto che un festival come The Vegetarian Chance, nato per suggerire abitudini alimentari e approcci diversi alla tavola e alla alimentazione, cerca di colmare e al quale cerca di rispondere.

Sylvester Schatteman (The Vegetarian Chance Premiato Ueda Satoru)
Sylvester Schatteman

Mannheimer si è detto soprattutto stupito dal risultato dell’ultima domanda posta al giovane campione esaminato: “Come ti sembra il cibo a base vegetale?”, quesito che assegnava un punteggio da 1 a 6 da esprimere su due voci: il gusto e la varietà. Incredibilmente il 61% trova il cibo vegetale più vario e il 58% più gustoso, rivelando ancora una volta un mercato potenziale molto interessante dove aziende alimentari e anche offerta ristorativa e gastronomica possono gareggiare per attirare e cercare di soddisfare clienti potenzialmente molto ben disposti.

Hayao Watanabe (The Vegetarian Chance Premiato Ueda Satoru)
Hayao Watanabe

I risultati del sondaggio hanno lasciato tutti soddisfatti, dallo stesso chef Leemann che vede nelle giovani generazioni  un atteggiamento di apertura e di dialogo e quindi ben augurante anche per la stessa missioni del festival. Ugualmente ha sottolineato, ancora una volta, la responsabilità degli chef e di chi fa il suo lavoro, nel traghettare anche le giovani generazioni verso scelte più sane e sostenibili, come l’alimentazione a base vegetale, utilizzando anche leve quali il gusto.

Beak Sangjing (The Vegetarian Chance Premiato Ueda Satoru)
Beak Sangjing

Sono stati tre giorni ricchi di appuntamenti che si sono conclusi con la premiazione del Concorso The Vegetarian Chance 2019. Al primo posto Ueda Satoru, del ristorante stellato Gardenia di Mariangela Susigan che ha presentato la Zuppa francigena con erbe selvatiche e come secondo piatto Bosco e radici con labnè di mandorle. Secondi a pari merito il belga Sylvester Schatteman del ristorante Hofke Van Bazel (il suo piatto un ragù di funghi accompagnato da una patata soffiata ed un dolce a base di barbabietola con aceto di vino, pistacchi, sciroppo di zucchero, fichi, cavolo rosso ed erbe) ed il giapponese  Hayao Watanabedel ristorante Franceschetta di Modena  ha presentato Aki (piatto tradizionale giapponese) ed una cialda a forma di orata ripiena.  

Gli altri concorrenti sono stati:
Walter Casiraghi (Russia-Italia) con Rasstegaj e Samovar (la cerimonia russa del te) e Tesori della Terra. Gabriele Grilli (Italia) con plin ai funghi porcini, demi-glace e nocciole, rapa marinata, carota e bagnetto rosso.Shu Yuan Chen Tsai (Spagna-Taiwan) La nostra spiaggia, Fiesta di tapas. Beak Sungjin (Giappone- Corea): Il potere delle verdure, saluti estivi. Gabriele Vergura (Italia): fave e cicoria, Madre Natura.

Alcuni sponsor della manifestazione, quali Ricola e Rossorapa hanno voluto premiare alcuni concorrenti. Il premio speciale di Ricola è stato attribuito Sylvester Schattemanm con questa motivazione: “Per aver preso la responsabilità del grandissimo orto, ricco di verdure e fiori edibili, che cura personalmente nel tempo libero, e per la sua passione per le erbe aromatiche, tanto da aver conseguito - come unico cuoco belga - il diploma di erborista”.

Il premio Rossòrapa è stato attribuito a Beak Sungjin, cuoca freelance coreana, che vive in Giappone e che è venuta da sola per la prima volta in Europa senza conoscere le nostre lingue e ha lavorato da sola in cucina rifiutando con orgoglio e professionalità ogni aiuto. In Giappone scrive libri per bambini ed elabora ricette per persone malate.

Foto: Andrea Battaglini

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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