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Agricoltori in rivolta a Bari Sfilano per le strade i gilet arancioni

 
07 gennaio 2019 | 15:42

Agricoltori in rivolta a Bari Sfilano per le strade i gilet arancioni

07 gennaio 2019 | 15:42
 

Questa mattina 3mila agricoltori pugliesi con indosso gilet arancioni hanno sfilato a Bari, domani altre migliaia lo faranno a Roma, in attesa di un confronto col ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio.

Lo avevano annunciato nei giorni scorsi e l’hanno fatto: i gilet arancioni sono scesi in strada per chiedere il riconoscimento dello stato di calamità dopo le gelate di febbraio 2018, interventi mirati e decisi contro la Xylella e lo sblocco delle risorse del Programma di sviluppo rurale.

(Agricoltori in rivolta a Bari Sfilano per le strade i gilet arancioni)

A differenza dei cugini gialli francesi, formatisi senza neppure un minimo coordinamento, i gilet arancioni pugliesi fanno parte di organizzazioni Agci, Associazione frantoiani di Puglia, Cia, Confagricoltura, Confocooperative, Copagri, Italia olivicola, Legacoop, Movimento nazionale agricoltura, Unapol e Liberi agricoltori. Accanto a loro, alla manifestazione di oggi c’erano anche i sindacati dei lavoratori, decine di sindaci e i rappresentanti regionali e nazionali di tutti i partiti politici di maggioranza e opposizione che, sotto un gazebo, hanno provato a rispondere alle istanze degli agricoltori scontenti.

«È una piazza bellissima - ha detto Onofrio Spagnoletti Zeuli, portavoce degli organizzatori della manifestazione - dietro questi gilet arancioni c'è il cuore degli operatori della terra che è qui per manifestare. Il tappo è saltato e non ne possiamo più di aspettare, tra indecisioni, perdite di tempo e rimpalli di responsabilità tra Governo centrale e governo regionale. Naturalmente ci differenziamo dai gilet gialli della Francia - ha chiarito - perché il nostro è un movimento sempre pacifico. Batteremo i piedi fortemente finché non otterremo il decreto per la grande calamità della gelata, per la Xylella e i Psr che ancora non partono».

Invitato a Bari dagli agricoltori, il Ministro Gian Marco Centinaio Centinaio questa mattina non era in Puglia, ma ha confermato l’incontro in programma questa settimana: «Incontrerò a Roma la delegazione dei gilet arancioni - ha detto - e posso già annunciare che il 31 gennaio sarò proprio a Bari per incontrare gli agricoltori e sentire le loro istanze. Comprendo le difficoltà che sta vivendo il comparto dell'olivicoltura in Puglia. Stiamo facendo il possibile per risolvere le urgenze e pianificare interventi risolutivi che possano sciogliere definitivamente tutte le problematiche relative al settore, sempre ascoltando la voce degli operatori delle categorie e venendo incontro alle loro esigenze. Il governo, rispetto al passato, non ha intenzione di lasciare indietro nessuno e far cadere nel dimenticatoio il dramma di quanti vivono di agricoltura e non riescono a ripartire».

(Agricoltori in rivolta a Bari Sfilano per le strade i gilet arancioni)
Gian Marco Centinaio

Intanto domani la protesta si sposterà a Roma, dove gli agricoltori scenderanno in piazza per denunciare gli errori regionali e l’assenza nella legge di stabilità delle misure necessarie a garantire adeguate risorse al Fondo di Solidarietà Nazionale per far fronte alle pesanti calamità che hanno colpito anche altre importanti aree del Paese, oltre alla Puglia, con il dimezzamento della produzione nazionale di olio di oliva che ha messo in ginocchio il settore. Gli agricoltori arriveranno da tutta Italia e si daranno appuntamento alle 9,30 davanti al Ministero delle Politiche Agricole dove è previsto l’incontro di una delegazione guidata dal presidente nazionale della Coldiretti, Ettore Prandini, con il ministro Centinaio per affrontare l’emergenza.
 
Si tratta di difendere il prodotto simbolo della Dieta mediterranea di fronte ad una crisi storica che va affrontata responsabilmente con interventi straordinari a livello regionale e nazionale, come dimostra lo studio “Salvaolio” della Coldiretti che sarà presentato nell’occasione.

(Agricoltori in rivolta a Bari Sfilano per le strade i gilet arancioni)
 
Dalla inarrestabile strage provocata dalla Xylella alle contraffazioni, dall’invasione di olio straniero a dazio zero (su questo argomento è intervenuto anche il direttore di Italia a Tavola, Alberto Lupini, nei giorni scorsi, nel suo editoriale), al falso Made in Italy fino ai cambiamenti climatici e gli effetti dei disastrosi eventi estremi, sono alcune delle criticità da affrontare per salvare un settore strategico per la salute dei cittadini, il presidio del territorio, l'economia e l’occupazione che vede impegnate oltre 400mila aziende agricole.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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