La questione voucher arriva alla Camera nell’ultimo lunedì di luglio trascinandosi con sé tutta la questione e le discussioni sul decreto Dignità. La proposta è quella di riportare i “ticket” per agricoltura e turismo allungando la validità a dieci giorni, ma sono già tante le polemiche che si sono succedute in queste ore.
In primis le associazioni che tutelano i pubblici esercizi e la ristorazione in particolare si sono fatte sentire, ritenendo gravemente discriminatoria la scelta di escludere tali attività dalla rosa di quelle che possono far lavorare disoccupati, studenti o pensionati con i voucher. Come dargli torto se si considera che turismo e ristorazione vanno di pari passo non solo da un punto di vista culturale, ma anche lavorativo per modi, tempi e picchi di affluenza, soprattutto in queste settimane d’estate.
L’altra importante novità introdotta dalle commissioni che hanno inviato alla Camera il testo del decreto sta nella durata dei voucher: non più 3 giorni, ma 10 come massimo. A poter ingaggiare personale sono le attività che hanno fino a 8 dipendenti.
In attesa del sì della Camera, è chiaro come la decisione scontenti un po’ tutti. Forse andrebbe rivista e discussa di nuovo, ma nel frattempo l’estate sta entrando nel suo ultimo terzo e rischia di concludersi con bilanci poco positivi delle attività che attendono con ansia di poter contare nuovamente su quel tipo di “contratto”.