Abi Professional è stata la prima a proporre una Federazione per riunire tutte le associazioni del bartending. Gli attori interessati saranno tutte le associazioni di categoria che rappresentano i professionisti italiani.
Il progetto, nato dalla brillante idea del nostro consigliere nazionale Carmine Lamorte, ricalca quello che si sta già facendo in altri Paesi sia europei che di altri continenti. L’obiettivo sarà quello di avere delle linee professionali comuni a tutte le associazioni che vorranno aderirvi, in quanto la frammentazione in atto in Italia si sta ogni giorno evidenziando e ciò non sta facendo altro che creare confusione tra coloro che saranno i futuri barman. La professione del barman in un futuro non lontano diverrà più simile a quella dello showman, cancellando di fatto la tradizione della scuola italiana del bartending.
Ci dovrà essere una condivisione di alcuni punti fondamentali per la definizione della nostra professione. Si dovrà formare un consiglio federale composto da un numero dispari di consiglieri in rappresentanza delle associazioni aderenti. Gli obiettivi principali saranno dare risalto alla professione, adottare un metodo comune di professionalità, redigere un ricettario nazionale dei cocktail da divulgare condividendo il lavoro di ogni associazione, realizzare un percorso formativo classico di base per giovanissimi futuri barman, pianificato insieme dalle varie associazioni nazionali per dare un futuro e continuità alla professione.
Per percorso formativo classico di base si intende un percorso per chi da zero o quasi vuole intraprendere la professione del barman. Eventuali corsi di livelli avanzati rimangono esclusi in quanto poi le scuole di pensiero professionali possono essere diversificate e rispettate, l’importante è far comprendere le nozioni di base, senza dimenticare inoltre la formazione culturale di un bere consapevole nel rispetto del benessere psicofisico. Oggi c’è molta confusione laddove il commerciale prende il sopravvento con una comunicazione mediatica e social spesso fuorviante. Nascono così figure che non sono in realtà il corretto esempio della nostra professione che 200 anni di scuola classica hanno delineato.
Sarà inoltre necessario lanciare un programma condiviso per le scuole alberghiere che dia una certificazione agli studenti del reparto bar, con possibilità di stage nei migliori locali italiani accanto ad una figura professionale, collegando il tutto ad un percorso formativo di base. Insieme potremmo inoltre ottenere finalmente anche da un punto di vista politico, sociale e giuridico il giusto riconoscimento della nostra professione. La mescita di bevande alcoliche potrà essere effettuata esclusivamente da chi ha la patente di professionista, risolvendo in parte anche il grave problema di disordini dovuti all’abuso di alcol, specie tra i giovani. Educazione al bere bene e consapevole, questo è il nostro motto.
Infine realizzeremo il concorso nazionale federale con tutte le associazioni aderenti. Pensate quanta visibilità ed efficacia avremmo se fossimo tutti insieme, facilitando anche maggiori sponsorizzazioni dalle aziende del beverage, le quali avranno la possibilità di avere in un colpo solo tutti i professionisti del settore. Sono stati positivi i contatti presi a partire dall’anno scorso con associazioni che hanno accettato di discuterne come l’Aicaf, l’Unione barmen italiani e l’Aibem. Attendiamo risposte dalle altre...