L’Inps ha ufficialmente reso note le istruzioni per consentire la regolare applicazione dei voucher nel mondo dell’agricoltura grazie alla riforma da parte del Parlamento con la legge 96 del 2018. Un segnale forte di “sburocratizzazione” che dovrebbe favorire il settore e migliaia di lavoratori.
Con i
voucher infatti circa
50mila posti di lavoro occasionali possono essere recuperati con trasparenza nelle attività stagionali in campagna come opportunità di integrare il reddito delle categorie più deboli. Uno
strumento quello dei voucher che supporterà le aziende nella raccolta di verdura e frutta ma anche nel periodo di vendemmia che è il settore in cui sono stati in passato impiegati quasi la metà dei voucher agricoli.
Chi decide di usare i voucher deve trasmettere tramite la piattaforma Inps almeno un’ora prima dell’avvio dell’attività, i dati anagrafici e identificativi del personale utilizzato, il luogo di svolgimento e l'oggetto della prestazione, l’entità del compenso, la data di inizio e il numero di ore presunte di prestazione su un arco temporale massimo che è stato allungato da 3 a 10 giorni. Nel caso poi il lavoratore non venga impiegato, l’imprenditore può revocare la richiesta servendosi sempre della procedura informatica Inps.
I voucher si applicano esclusivamente a pensionati, giovani studenti con meno di 25 anni di età, disoccupati, cassintegrati e persone che percepiscono il reddito di inclusione o di altre risorse di sostegno del reddito. Il nuovo format prevede che sia il lavoratore ad autocertificare sotto la propria responsabilità la condizione di studente, pensionato e altro e soprattutto la non iscrizione nell’anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli.
Il ricorso al lavoro occasionale è consentito esclusivamente alle imprese agricole che occupano non più di cinque dipendenti a tempo indeterminato.