Il ghiaccio è un alimento e va trattato come tale. Ad ufficializzarlo è stato il ministero della Salute con la redazione del Manuale di corretta prassi igienica per la produzione di ghiaccio alimentare (un unicum in Europa) nel quale si stabiliscono le buone prassi nella gestione del ghiaccio che, come per gli altri alimenti più “comuni” si fondano su qualità. sicurezza. tracciabilità. Il manuale ha dato i primi “frutti” che saranno presentati e discussi dall’ Inga, l’Istituto Nazionale del Ghiaccio Alimentare, venerdì 23 giugno a Milano presso la Sala Congressi della Regione Lombardia di Palazzo Pirelli, in via Filzi 22.
Come tutti gli altri alimenti il ghiaccio deve essere prodotto, stoccato e somministrato, attenendosi a quanto la normativa vigente prevede per la tutela massima del consumatore. Tuttavia ciò non sempre avviene e a dirlo sono proprio i primi risultati dell’Istituto che si è inizialmente concentrato sulla situazione in Sicilia dove il ghiaccio è maggiormente diffuso e prima regione italiana in cui sono state avviate tali valutazioni che fotografano una situazione di grave negligenza.
Il problema però non è circoscritto alla solo Sicilia perché è tutto il territorio nazionale che deve porre maggiore attenzione alla somministrazione del ghiaccio per uso alimentare. Una questione che crea qualche inceppamento già alla fonte: le prime indicazioni, infatti, evidenziano che il ghiaccio prodotto ed utilizzato da attività ristorative, prodotto anche da macchinari dedicati, non sempre può essere considerato alimentare in quanto non soddisfa i requisiti richiesti dalla normativa vigente. Una situazione che espone i consumatori a rischi e che necessita la promozione di correttivi idonei a favorire una produzione sicura.
Nel corso del convegno saranno illustrati nello specifico i risultati emersi e sarà spiegata l’importanza della corretta applicazione del Manuale per promuovere i principi della tecnica di produzione, sia industriale che di autoproduzione, nonché quelli di conservazione e distribuzione del ghiaccio, grazie all’intervento di: Paolo Brusutti, senior consultant e fondatore di Iseven Servizi Misano di Gera d’Adda (Bergamo); Giulio Gallera, assessore alla Sanità della Regione Lombardia; Neva Monari, avvocati per l’Impresa Torino; Giuseppe Plutino, direttore ufficio 5 nutrizione e informazione al consumatore, direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del ministero della Salute, Roma; Andrea Poli, president Nutrition Foundation of Italy, Milano; Piero Schembri, direttore servizio 7 sicurezza alimentare dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico assessorato della Salute della Regione Sicilia.