Anche Bergamo ora ha il suo istituto alberghiero, in città. Un'istituto che ha aperto le iscrizioni, ancora chiuso ma pronto ad aprire le proprie porte agli studenti che, dopo l'estate, riempiranno i banchi delle aule. Gli allievi dell'anno 2017/2018 saranno i primi a studiare nel nuovo istituto, dedicato ad un nome della cucina a Bergamo che è stato ambasciatore dello stile italiano nel mondo, Vittorio Cerea.
A Vittorio Cerea è infatti la dedica dell'indirizzo alberghiero, nell'ala dell'istituto Guido Galli inaugurata l'altro ieri, 21 gennaio. «Il lavoro è stato lungo e difficile - racconta Leonardo Russo, presidente dell'Isis Galli - ma ci siamo riusciti. Dopo tanta attesa Bergamo ha la sua prima scuola alberghiera».
foto: Il Giorno
Le aule, per ora chiuse, sono state benedette dal vicario del vescovo. Le attrezzature didattiche, a cominciare dalla cucina, sono state fornite grazie ai fondi dell'Associazione genitori. E dalle iscrizioni, online, non pervengono ancora dati certi, ma «i numeri prometto bene», assicurano dall'istituto. Iscrizioni che, aperte il 16 gennaio, rimarranno aperte fino al 6 febbraio.
«Apriamo un nuovo Alberghiero in città - sottolinea
Matteo Rossi, presidente della Provincia, che è anche proprietaria dei locali - e non chiudiamo quelli in Valle Brembana (a San Pellegrino) e Seriana (a Nembro). I giovani dovevano rinunciare a un sogno perché le scuole erano troppo lontane, ma ora non accadrà più».
E
Patrizia Graziani, dirigente dell'Ufficio scolastico territoriale, plaude al «completamento dell'offerta formativa a Bergamo», dove era proprio solo l'Alberghiero a mancare. «Il cantiere - commenta poi il presidente del Consiglio d'istituto,
Bruno Bassanelli - era rimasto abbandonato per quattro anni. Era un rifugio di sbandati, ora è un gioiellino».
Enrico (“Chicco”), Vittorio e Francesco Cerea (foto: Eco di Bergamo)
Una buona prospettiva per il futuro, ma anche un felice “tuffo nei ricordi”: la cerimonia d'inaugurazioine rievoca infatti una lezione di «eccellenza agroalimentare», dice l'assessore all'Istruzione,
Loredana Poli. È la storia di Vittorio Cerea. Il fondatore del
ristorante, oggi
tre stelle Michelin, scomparso nel 2005, ha lasciato il suo retaggio ai figli,
Chicco e Bobo, e alla moglie Bruna. «Parlo al singolare - dice Enrico “Chicco” Cerea - ma per tutta la famiglia. Dedicare questi spazi a papà Vittorio ci onora. Era una persona speciale: ci ha insegnato a non mollare mai, con rispetto e correttezza. L'esempio che ci ha dato, in casa e al lavoro, è ancora nel nostro cuore. Ci aiuta a superare i momenti difficili».
E forse proprio per questo onore, forse anche per stimolare la passione dei giovani, Cerea si lascia scappare l'intenzione di dare delle borse di studio, che siano incoraggiamento, proprio come papà Vittorio incoraggiava i figli: «Chissà che, da lassù - conclude, commosso, lo chef - non possa trasmettere ai ragazzi la sua passione, perché, un giorno, vadano nel mondo a diffondere l'amore per la cucina italiana».
Dopo gli applausi, il brindisi. Presenti anche Alessandro Sorte e Claudia Terzi, assessori regionali ai Trasporti e all'Ambiente, i deputati Giovanni Sanga (Pd) e Pia Locatelli (Psi). Calici accompagnati da creazioni offerte dai Cerea.
Per informazioni:
www.istitutoguidogalli.gov.it