Il disegno di legge sugli home restaurant, approvato dalla commissione parlamentare Attività produttive, apre un nuovo capitolo che riguarda la sharing economy. Tra gli obblighi previsti dalla legge per chi volesse intraprendere l’attività di home restaurant, c’è la registrazione su “piattaforme tecnologiche” che acquisiranno i pagamenti, esclusivamente in forma elettronica, per loro conto.
Inoltre l'attività di home restaurant - ovvero ogni pranzo e ogni cena servita e a chi - dovrà essere registrata dalle piattaforme tecnologiche in un apposito registro elettronico almeno trenta minuti prima della sua fruizione. Ogni attività potrà usufruire di un massimo di 500 coperti all’anno, per una media di poco più di un coperto al giorno, con un limite economico di 5mila euro lorde per le somme conferite dagli ospiti.
Si tratta di un disegno di legge che chiarisce molti dettagli finora lasciati in sospeso, e che hanno concesso molte libertà ai privati che hanno deciso di intraprendere un’attività come quella dell’home restaurant. Proprio questa libertà, che comporta l’assenza di controlli igienici e di sicurezza, oltre che la mancanza di registri fiscali, ha portato molti ristoratori a denunciare questa nuova forma di ristorazione.