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Successo per “Le stelle in spiaggia” al ristorante Ugo al Villaggio di Ostia

Marco Stabile, Max Cotilli e Paolo Trippini si sono uniti allo chef resident Andrea Dolciotti e al suo sous chef Giuseppe Veltre per una serata al Marine Village con protagonista la buona cucina alla portata di tutti

di Mariella Morosi
 
01 agosto 2016 | 16:48

Successo per “Le stelle in spiaggia” al ristorante Ugo al Villaggio di Ostia

Marco Stabile, Max Cotilli e Paolo Trippini si sono uniti allo chef resident Andrea Dolciotti e al suo sous chef Giuseppe Veltre per una serata al Marine Village con protagonista la buona cucina alla portata di tutti

di Mariella Morosi
01 agosto 2016 | 16:48
 

Non s'era mai vista sul litorale romano di Ostia una tale parata di chef venuti da altre regioni a proporre la loro idea di cucina. L’evento “Stelle sulla spiaggia” si è svolto al ristorante Ugo al Villaggio, presso lo stabilimento balneare Marine Village, a pochi chilometri da Roma. L’aspettativa della vigilia non è andata delusa e gli applausi più che di rito hanno espresso il gradimento degli ospiti della cena orchestrata a tante mani da Max Cotilli del ristorante Satricum di Le Ferriere, tra Nettuno e Cisterna di Latina, da Marco Stabile dell’Ora d’aria di Firenze e da Paolo Trippini, del Ristorante Trippini di Civitella del Lago (Tr).

Sopra Paolo Trippini, Max Cotilli, Andrea Dolciotti e Giuseppe Veltre, sotto Marco Stabile

Paolo Trippini, Max Cotilli, Andrea Dolciotti e Giuseppe Veltre, Marco Stabile

A fare gli onori di casa era il resident chef Andrea Dolciotti con la collaborazione del suo sous chef Giuseppe Veltre. Ricco di sorprese il menu, servito dopo un aperitivo sulla spiaggia ammirando un tramonto dai colori africani. Come benvenuto della casa è stato servito un Hamburger di spigola firmato Andrea Dolciotti, poi Illusione di una melanzana (Max Cotilli), Tortelli di grana padano con crema di piselli, ciliege e caffè (Paolo Trippini), Farinata di ceci e salicornia, gamberi rossi siciliani e robiola al lime (Marco Stabile) ed infine Dolce dell’estate a sorpresa (ancora Dolciotti, in omaggio a Martin Benn del Sepia di Sydney).



Di livello i vini selezionati per la serata, con diritto di tappo, ma in particolare abbiamo apprezzato un Valdo Metodo Classico 2011 Numero 10, un Gaiospino 2013 Verdicchio colline di Jesi della Fattoria Il Coroncino e un intenso Breg Gravner 2004. Il costo della cena era di 45 euro, deliberatamente basso perché - come ha detto l’organizzatore Edoardo Jervolino - il cibo, necessità primaria è cultura, e un menu degustazione di alta cucina non deve essere solo per pochi, così come ogni altra iniziativa culturale.

Ma chi sono questi chef e come hanno raccolto l’invito del Marine Village a collaborare in un evento gastronomico con tanti protagonisti? Molto soddisfatto Max Cotilli, nettunese formatosi a Londra, che propone nel suo Satricum piatti con rigore, tecnica, precisione e insieme creatività con tocco italiano. Da sei anni in Italia, ha come attiva collaboratrice la moglie Sonia, sommelier e maitre. Ama reinterpretare piatti della tradizione con prodotti locali, ma anche coinvolgere il commensale in un gioco ad effetto sorpresa. La sua melanzana servita alla cena è una classica parmigiana ma ricomposta perfettamente si presenta intera e nera, come appena colta dall’orto. Un altro piatto a sorpresa del suo menu è la Pappa al pomodoro, ma ciò che arriva nel piatto è un pomodoro intero, perfetto. «Non abbiamo inventato niente – ha detto Cotilli - è solo una piccola magia».



Per Marco Stabile, già rappresentante dei Jeunes restaurateurs d’Europe, iniziative come queste sono importanti perché «incontrando i colleghi alla fine si porta sempre a casa qualcosa, soprattutto l’amicizia». Da Firenze è arrivato con tutti gli ingredienti, a cominciare dalla farina di ceci per la cecìna, una farinata di ceci ripassata in padella con effetto croccante e riempita di gamberi. Immancabile, come sempre, l’extra vergine toscano. Nei prossimi mesi uscirà un suo libro, “L’ora Stabile”, scritto in collaborazione con la stilista del cibo Liudmila Musatova.

Paolo Trippini, paladino della cucina umbra, come tradizione non ha preparato un piatto a base di pesce ma delicatissimi tortelli. Il pesce che cucina è di solito d’acqua dolce, come coregone o tinca, perché il ristorante di famiglia è sul Lago Trasimeno. Ma nei suoi menu di tradizione entrano tutti i prodotti dell’agroalimentare umbro e quelli del bosco: funghi, tartufi ed erbe. «Vogliamo mantenere i sapori tradizionali nel gusto - ha detto lo chef - ma grazie anche alle nuove tecniche di cottura e marinatura, vogliamo dare ai piatti una maggiore leggerezza». Tradizione, quindi, ma anche creatività: dal Piccione in salmì con pasta di olive e Tagliatelle alle regaglie di pollo (della nonna) all’Agnello al tamarindo. Presto il ristorante si sdoppierà a L’Abbazia, all’interno di un resort di Orvieto. Trippini non è nuovo ad esperienze con altri colleghi, in Italia e all’estero, e le considera una grande opportunità di confronto.



Anche per il padrone di casa, Andrea Dolciotti, resident chef di Ugo al Villaggio, approdato in questo tempio del pesce dopo molte esperienze italiane ed estere, questo incontro ai fornelli è stato importante. «È sempre una grande occasione di confronto collaborare con altri chef - ha spiegato Dolciotti - sia per noi che per i ragazzi che lavorano in questa struttura». Il ristorante ha oltre 200 coperti e con il pesce che arriva direttamente dai pescatori del litorale si fa tutto espresso. Sostiene che la cucina di mare è una cucina concreta. «Non servono virtuosismi - ha aggiunto - si gioca poco sul pesce, perchè non bisogna coprire la sua sapidità». Talvolta prepara sushi, ma è il crudo mediterraneo quello che propone, con varie marinature. Tra i suoi piatti più richiesti gli Spaghetti ai ricci di mare, burrata e polvere di caffè e Spaghetti alle vongole nature, senza soffritto e senza vino. Famosi i suoi dolci. «Non a caso - ha detto scherzosamente - mi chiamo Dolciotti». Il dessert dell’estate a sorpresa (Purple Rain) servito alla cena era un gioco dolce e salato di consistenze e temperature con crema di pralinato, sablè e crumble era dedicato allo chef di Sydney.



Presto altre iniziative, enogastronomiche e non, si svolgeranno nella stessa sede, perché a parte il periodo balneare dello stabilimento e le sue code legate al bel tempo, si sta pensando ad una apertura annuale. Il villaggio Tognazzi, fondato negli anni '60 dal grande attore, con una partecipazione successiva della famiglia Mastroianni, ha subìto negli anni ristrutturazioni e ampliamenti. Oggi è una realtà multifunzionale, circolo nautico, foresteria e soprattutto stabilimento balneare con un box degli aperitivi direttamente sulla spiaggia in cui si alternano due bartender con proposte classiche e non solo. Molto richieste e dissetanti quelle con cedrata, frutta tropicale e agrumi.


Ugo al Villaggio - Marina Village
via Litoranea - 00122 Ostia (Rm)
Tel 06 91908178
www.marinevillage.it
segreteria@marinevillage.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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