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Dinamico, audace, passionale Paolo Gramaglia si racconta

Abbiamo sollevato il cappello da cuoco a Paolo Gramaglia, solare e travolgente, schietto e generoso, non si sottrae mai ad uno scambio di parole, di battute o ad una stretta di mano sincera

di Clara Mennella
 
02 luglio 2016 | 10:58

Dinamico, audace, passionale Paolo Gramaglia si racconta

Abbiamo sollevato il cappello da cuoco a Paolo Gramaglia, solare e travolgente, schietto e generoso, non si sottrae mai ad uno scambio di parole, di battute o ad una stretta di mano sincera

di Clara Mennella
02 luglio 2016 | 10:58
 

Bastano pochi minuti a Paolo Gramaglia (nella foto) per farsi conoscere e amare, si offre subito all’interlocutore, che sia un cliente, un collega o un giovane studente. Solare e travolgente, schietto e generoso, non si sottrae mai ad uno scambio di parole, di battute o ad una stretta di mano sincera.

Mai confondere però la sua semplicità nei rapporti umani con la superficialità, Gramaglia al contrario è uno che ha studiato tanto e che ama andare a fondo delle cose; studi scientifici, laurea in Scienze turistiche e una grande passione per la storia e l’archeologia, soprattutto della sua Pompei, della quale conosce ogni sasso, ogni reperto e ogni opera d’arte, al punto di essere diventato uno dei più importanti divulgatori del territorio, anche attraverso la tavola, tenendo lezioni di cucina partenopea in diverse parti del mondo.

Paolo Gramaglia
Paolo Gramaglia

Famose le sue serate a tema che riscoprono e ripropongono “la cucina degli antichi Pompeiani”, realizzate all’interno degli scavi di Pompei per politici italiani e Giapponesi e le altre serate al ristorante dedicate ai Borboni, alle Repubbliche Marinare e ai cibi afrodisiaci, solo per citarne alcune. Il suo regno è il Ristorante President dove è affiancato dalla moglie Eulalia, bravissima sommelier professionista e dove sono arrivati in pochi anni i meritati riconoscimenti di tutte le principali guide, dalla Stella Michelin, al Cappello dell’Espresso, al Gambero Rosso, Touring, Routard e via dicendo. La sua cucina è un viaggio esperienziale che, insieme alla sua persona, è sicuro… vi travolgerà.


Da bambino cosa sognavi di diventare?
Un astronauta.

Il primo sapore che ti ricordi.
Il Parmigiano Reggiano della prima pastina da svezzamento dal latte verso il cibo.

Qual è il senso più importante?
Il gusto perché mi piace mordere la vita.

Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzato.
Sono uno Chef, faccio in modo che tutte le pietanze risultino semplici.

Come hai speso il primo stipendio?
In un viaggio per andare a cena in un ristorante 3 stelle Michelin.

Quali sono i tre piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare?
Il ragù napoletano, i dolci al cioccolato e la mia Astice ubriacata.

Cosa non manca mai nel frigo di casa tua?
L'acqua... il frigo di casa di uno chef è sempre vuoto.

Qual è il tuo cibo consolatorio?
Lo spaghetto al pomodoro ma sono molto esigente.

Che rapporto hai con le tecnologie?
Il mio motto è che il successo della gastronomia è nella tradizione, basta saperla interpretare senza nostalgia. Pertanto la tecnologia per me è il ponte che collega il passato con il futuro.

All’inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?
Pasta con i cavoli.

Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni?
Mia figlia.

Quale quadro o opera d’arte rappresenta meglio la tua cucina?
La Cassata di Oplontis, l'affresco che si trova nella Villa di Poppea negli scavi di Pompei.

Se la tua cucina fosse una canzone quale sarebbe?
“Figli delle Stelle” di Alan Sorrenti.


Ristorante President
piazza Schettini 12 - 80045 Pompei (Na)
Tel 081 8507245
www.ristorantepresident.it
info@ristorantepresident.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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