Parte da Firenze l'ultimo provvedimento nei confronti di chi affitta una casa o una stanza su Airbnb, e in generale a chi le affitta a fini turistici: per ogni stanza si dovrà pagare un euro in più di Tari, la tassa sui rifiuti, e in modo retroattivo. La tariffa sarà applicata per i giorni effettivi di locazione. In sostanza un euro in più al giorno da aggiungere alla tassa di soggiorno. La modifica del regolamento però vale dal primo gennaio scorso, perciò in attesa che venga aggiornato il sistema informatico, il sito che registra gli affitta camere, invita i gestori a raccogliere i dati relativi al numero di giorni di effettiva locazione verificatisi dal primo gennaio in poi.
Non si sono fatte ettendere le proteste dei gestori delle case offerte tramite Aibnb: «Non è estendendo a tutti una tassa iniqua che si fa giustizia fiscale», dichiara Massimo Soldi, di Anbba Aicav Italia, l'associazione nata tra i gestori di camere in affitto tramite Airbnb e siti simili. «Sarebbe casomai da chiedersi per quale motivo un turista che alloggia in una stanza di albergo, in un b&b o in un appartamento in locazione turistica debba produrre più rifiuti di uno studente, un lavoratore fuorisede o un nucleo familiare. Non è estendendo a tutti una tassa iniqua che si fa giustizia fiscale. Sarebbe casomai da chiedersi per quale motivo un turista che alloggia in una stanza di albergo, in un b&b o in un appartamento in locazione turistica debba produrre più rifiuti di uno studente, un lavoratore fuorisede o un nucleo familiare».
Ma Palazzo Vecchio replica sostenendo che è normale che il peso della gestione dei rifiuti sia superiore nel caso della presenza di ospiti. A maggior ragione se gli affittuari hanno più di una proprietà e la mettono a disposizione non solo saltuariamente. Del resto questo non è che un ulteriore tentativo per smascherare potenziali attività illecite, in un settore che è piagato a causa della concorrenza sleale.
Per quanto riguarda Firenze, dopo l'accordo con la società californiana, molti affitta camere si sono regolarizzati iscrivendosi alle apposite liste e pagando di conseguenza la tassa di soggiorno, ma la strada per combattere gli abusivi è ancora lunga.