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Ristoranti regionali diventa no profit per l'occasione piatti tipici da 8 regioni

Momento di svolta per Ristoranti regionali - Cucina Doc: il sodalizio dopo 40 anni di attività si è costituito Associazione no profit. Alla serata per celebrare la novità tante specialità tipiche regionali a confronto

di Marinella Argentieri
 
04 marzo 2016 | 16:33

Ristoranti regionali diventa no profit per l'occasione piatti tipici da 8 regioni

Momento di svolta per Ristoranti regionali - Cucina Doc: il sodalizio dopo 40 anni di attività si è costituito Associazione no profit. Alla serata per celebrare la novità tante specialità tipiche regionali a confronto

di Marinella Argentieri
04 marzo 2016 | 16:33
 

Il sodalizio Ristoranti regionali - Cucina Doc quest’anno inizia un nuovo capitolo della sua storia, che ha preso il via nel 1974 dall’aggregazione spontanea di alcuni ristoratori lombardi: si è costituito associazione no profit, per aggiungere al far bene quotidiano, progetti “per fare del bene”. Angelo Valentini, personalità di chiara fama del mondo enogastronomico, scrittore di cultura enciclopedica, ha accettato di essere il presidente onorario dell’associazione; il trentino Danilo Moresco, affermato imprenditore nel settore della ristorazione, è stato eletto vice presidente; Enrico Tonoli del Ristorante Posta al Castello di Gromo (Bg) ricoprirà la carica di consigliere insieme a Domenico Giorico, general manager dell’Hotel Carlos V di Alghero.

Da sinistra: Angelo Valentini, Danilo Moresco e Sandro Pagani (chef patron del Ristorante Villa Giulia - Hotel Al terrazzo di Lecco)
Nella foto, da sinistra: Angelo Valentini, Danilo Moresco e Sandro Pagani (chef patron del Ristorante Villa Giulia - Hotel Al terrazzo di Lecco)

Le cariche sono state attribuite nel corso della prima assemblea del gruppo che si è svolta il 23 e 24 febbraio a Montegrotto Terme (Pd), presso uno dei locali associati: il Best Western Hotel Terme Imperial. Per l’occasione sono stati approntati due Convivi Doc realizzati con specialità tipiche regionali, cucinate da chef e ristoratori provenienti dalle località di origine delle ricette a garanzia della loro autenticità. Campania, Lombardia, Marche, Piemonte, Sardegna, Toscana, Trentino, Veneto hanno proposto, in amichevole confronto, i sapori dei loro territori.



Alcune aziende, vinicole e casearie, che sostengono l’attività dell’associazione, hanno offerto in degustazione le loro eccellenti produzioni: Trentingrana Dop, il formaggio di montagna prodotto con latte di allevamenti del Trentino, le cui bovine sono state alimentate con foraggi e mangimi privi di Ogm. Solo latte, sale e caglio per creare un formaggio dall’ineguagliabile dolcezza che conserva anche con la maturazione di trentasei mesi, come quello proposto all’aperitivo e accompagnato da Animante Brut Docg di Barone Pizzini, primo produttore biologico in Franciacorta. Il direttore alle vendite, Alberto Pizzi, ha presentato la filosofia aziendale e i vini abbinati al menu: Satèn 2011, Dominè Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc, prodotto da agricoltura biodinamica nell’azienda marchigiana Pievalta e Estatura toscano Rosso Igt realizzato nei Poderi di Ghiacccioforte in Maremma.

Da sinistra: Renato Malaman (giornalista del Mattino di Padova), Sonia Pesenti (ristorante La Trota di Laxolo di Brembilla) ed Enrico Tonoli
Nella foto, da sinistra: Renato Malaman (giornalista del Mattino di Padova), Sonia Pesenti (ristorante La Trota di Laxolo di Brembilla) ed Enrico Tonoli

La cantina di Santa Maria la Palma di Alghero ha accompagnato un’intera cena, dimostrando che i suoi vini si sposano bene anche con i piatti di diverse regioni. Gli ospiti del convegno: ristoratori, albergatori e appassionati gourmet hanno assaggiato Aragosta Vermentino di Sardegna, che si è aggiudicato la medaglia d’oro nel prestigioso concorso enologico Berliner Wein Trophy appena concluso, Akènta Brut (acronimo di “a chent’annos”, augurio sardo di lunga vita) Cagnulari da vitigno autoctono ed esclusivo della Sardegna, un superbo Cannonau Riserva Gran Cru e Soffio di Sole, vermentino passito, che racchiude i profumi e il calore della bellissima isola.



Due ristoranti bergamaschi: il Posta al castello di Gromo e La Trota di Laxolo di Brembilla hanno presentato rispettivamente: una raffinata zuppa di funghi ed un saporito guancialino con polenta taragna. Bergamo vede tra gli associati al gruppo anche la Trattoria Del Tone di Curno e la Terrazza Manzotti di Canonica d’Adda. Il ristorante Villa Giulia dell’Hotel Al Terrazzo di Lecco ha proposto il soufflé lariano con fantasia di formaggi della Valsassina, il ristorante Da Bruno di Fertilia – Alghero ha cucinato “Zichi alla logudorese”, piatto antico preparato in occasione della tosatura delle pecore; la trattoria Da Peppina di Ischia ha sfornato una profumata pastiera. Il ristorante Da Pino di San Michele all’Adige (Tn) ha presentato: trancetto di salmerino su crema di broccoli e porro fritto, il Soldato di Ventura di Gradara la punta di vitello in porchetta, ricetta emblematica delle Marche. La trilogia di dolci preparata dallo chef Angelo Colucci dall’Hotel Imperial: zaleti, sbrisolona, bavarese con Sangue Morlacco zucchero filato e ribes ha completato la rassegna dei piatti. L’eccellente Moscato d’Asti di Bera, produttore di nicchia delle Langhe, ha chiuso con eleganza le serate che hanno celebrato l’enogastronomia regionale.

Per informazioni: www.ristorantiregionali.it - info@ristorantiregionali.it

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