RistorExpo, la tanto attesa rassegna enogastronomica di Lariofiere, si è avviata ieri domenica 21 febbraio a Erba (Co): il focus sono le individualità che hanno il coraggio di interpretare il proprio talento. Dentro e fuori la propria cucina. Di ambire all’eccellenza seguendo percorsi personali, non codificati, coerenti solo con il proprio credo e le proprie convinzioni. In un momento storico nel quale non è facile individuare un “pensiero dominante” si fa largo “l’affermazione del libero pensiero e della genialità del singolo”.

Il presidente Giovanni Ciceri entrato accanto al direttore Silvio Oldani in una cornice suggestiva tra tavole pittoriche e tavoli d’autore, l’ha ribadito: «Vogliamo riflettere, intercettare i flussi del gusto, prevedere dove andrà la ristorazione. Nel segno della libertà di espressione e dell’affermazione del talento individuale».
L'apertura, moderata da Federico Quaranta (Radio2 Rai) è stata scandita dagli interventi del gastronauta Davide Paolini. «Non esiste una cucina italiana - afferma Paolini - ma tante cucine italiane che ogni chef interpreta secondo il proprio senitire, è questa l’anarchia». Spazio anche alle parole del prezioso Giacomo Mojoli per il quale «La rivoluzione non è un pranzo di gala», il filosofo cita Umberto Eco e racconta delle stelle (polari) in cucina; poi ancora il più anarchico degli chef Davide Scabin, dichiara, udite udite, «Anarchia è omologazione!».
RistorExpo centra l’obiettivo di rappresentare e interpretare “il nuovo sentire che caratterizza il mondo della cucina”. Fino a mercoledì 24 febbraio tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.30 (mercoledì 24 febbraio, chiusura ore 18.00) si potrà esplorare questa straordinaria fiera dedicata al gusto e all’anarchia enogastronomica.