New York ha ufficialmente dichiarato guerra a Airbnb. Il governatore Andrew Cuomo ha firmato, facendola diventare legge, la norma che autorizza multe fino a 7.500 dollari a chi pubblicizza la propria casa per l'affitto a breve termine sul popolare sito. Nello specifico la legge proibisce l’affitto per meno di 30 giorni per gli edifici di classe A (quelli con 3 o più appartamenti).
Per Airbnb si tratta di uno schiaffo che mette in pericolo uno dei suoi maggiori mercati. Il portale online che permette ai privati di affittare stanze, appartamenti e case solo a New York conta circa 45mila unità. Ma la decisione deriva dalla volontà di tutelare le strutture alberghiere regolarmente registrate; un tentativo di mettere fine al fenomeno della concorrenza sleale.
Delusi i fondatori della startup lanciata nel 2008, Brian Chesky e Joe Gebbia: «Il nostro è un business, certo, ma pensiamo anche alla città del futuro. Cambierà il trasporto con l’auto senza guidatore, ma sta cambiando anche il modo di sfruttare gli spazi grazie alle opportunità offerte dalle tecnologie digitali. Noi facciamo questo, offriamo alloggi altrimenti non sfruttati. Scontrandoci spesso con regole invecchiate. A New York abbiamo problemi, certo, ma lì ci sono 3 milioni di case vuote».