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Istruzione nelle scuole alberghiere Dalle polemiche ai fatti

La Fic si sta attivando sempre più in un percorso di costante presenza nel tessuto sociale e produttivo, anche nei confronti delle istituzioni scolastiche, in un clima di collaborazione nell’interesse della scuola stessa

di Rocco Pozzulo
presidente FIC - Federazione italiana cuochi
 
03 dicembre 2015 | 15:06

Istruzione nelle scuole alberghiere Dalle polemiche ai fatti

La Fic si sta attivando sempre più in un percorso di costante presenza nel tessuto sociale e produttivo, anche nei confronti delle istituzioni scolastiche, in un clima di collaborazione nell’interesse della scuola stessa

di Rocco Pozzulo
presidente FIC - Federazione italiana cuochi
03 dicembre 2015 | 15:06
 

Il settore dell’istruzione alberghiera e ristorativa nelle scuole, in particolare negli istituti statali, da sempre ha avuto varie problematiche che neppure le “riforme” sono state in grado di risolvere, attivando invece solo malumori tra i dirigenti, gli insegnanti e gli stessi studenti. Nel leggere vari articoli sul web, sono stato attratto in particolare da una “lettera aperta” pubblicata su un portale che si occupa del nostro settore lavorativo, scritta dal professor Carlo Columbo, preside dell’Ipssar Carlo Porta di Milano; persona altamente qualificata in quanto laureato in Scienze politiche, con una specializzazione post-laurea in Discipline turistiche, nonché quella per operatori alberghieri conseguita all’Università Bocconi di Milano.



Il contenuto della sua lettera esternava, apertamente e senza mezzi termini, il suo rammarico e disappunto su quanto i politici che si sono succeduti al ministero della Pubblica istruzione hanno “distrutto” e continuano a distruggere quanto di buono c’era nei vecchi percorsi scolastici del settore turistico-alberghiero, con l’effetto di immettere ora nel mercato del lavoro, dopo un impegno quinquennale, solo nebulose figure professionali. La sua esternazione era indirizzata anche alle Associazioni di categoria come l’Amira, la Fic, e l’Aira, che a suo avviso e a suo tempo si sono rese latitanti o hanno “girato” la testa, subendo delle riforme scolastiche che hanno penalizzato e dequalificato professionalmente le nuove leve del nostro segmento occupazionale.

Voglio rispondere, in qualità di nuovo presidente della Federazione italiana cuochi ed anche come insegnante presso un istituto alberghiero di Stato, che il nostro ente ha sempre ribadito la precarietà e la scarsa efficacia dei nuovi percorsi scolastici ed ha sempre cercato di essere un valido interlocutore per la categoria presso quegli organi ritenuti fondamentali per il nostro settore. Più volte, anche di recente, abbiamo bussato alla porta degli stessi istituti alberghieri per presentarci e farci conoscere, specie ai giovani, ma l’ottusità e la rigidità di certi dirigenti scolastici (per fortuna pochi) ci ha impedito qualunque percorso condiviso, anche di protesta. I numerosi docenti, nostri tesserati, da cui si sono levate voci di protesta, hanno visto comunque le loro istanze portate a chi di dovere.

La nostra caparbietà e costanza ci hanno premiato e, rispondendo ancora al dirigente Columbo e a tutti coloro che non credono in noi, faccio presente che la Federazione italiana cuochi è l’unico ente di categoria giuridicamente riconosciuto su tutto il territorio nazionale, membro della Wacs (la Società mondiale dei cuochi), che attualmente collabora ed è attiva con il Miur (ministero dell’Istruzione, università e ricerca) a sostegno dell’alternanza scuola/lavoro, con il ministero della Salute in iniziative a favore di una sana e corretta alimentazione, con il Mipaaf (ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali) e Confagricoltura per la tutela e promozione dei prodotti del territorio, con il Cna per le politiche a sostegno della professione, con Uni e Fac per la redazione di una norma tecnica sulla professione del cuoco e la sua certificazione ed infine con Solidus per l’orientamento e l’integrazione di tutte le professioni del comparto alberghiero.

In questo contesto la Fic si sta attivando, sempre più, in un proprio percorso di costante presenza nel tessuto sociale e produttivo del nostro Paese, anche nei confronti delle istituzioni scolastiche, in un clima di fattiva e congrua collaborazione nell’interesse della scuola stessa. Problemi e difficoltà esistono ovunque e in ogni sistema, specie in questo periodo storico dove la crisi attanaglia ogni settore produttivo; l’importante è lavorare e attivarsi uniti per uscire dalle situazioni di disagio e precarietà. Polemizzare e criticare a volte è necessario, ma sempre in un contesto di confronto costruttivo e adoperandosi (anche controvoglia) nell’interesse generale di tutti.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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04/12/2015 00:30:39
1) onnovazione didattica
Caro preside, in qualità di rappresentante per le scuole alberghiere dell'Associazione Cuochi Bergamo (FIC) sono disponibile ad una lezione moderna di cucina simulata...questa metodologia porta gli allievi dei primi anni ad interagire con gli operatori del settore in maniera fattiva già dal primo stage...
Elvio Beretta



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