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Servono al più presto norme a sostegno della professione di cuoco

Pur rappresentando oggi uno sbocco occupazionale importante, la professione di cuoco ha letteralmente urgenza di riscontri tecnico normativi per orientare l’ambito della sua formazione e dell’esercizio professionale

di Rocco Pozzulo
presidente FIC - Federazione italiana cuochi
 
17 ottobre 2015 | 17:20

Servono al più presto norme a sostegno della professione di cuoco

Pur rappresentando oggi uno sbocco occupazionale importante, la professione di cuoco ha letteralmente urgenza di riscontri tecnico normativi per orientare l’ambito della sua formazione e dell’esercizio professionale

di Rocco Pozzulo
presidente FIC - Federazione italiana cuochi
17 ottobre 2015 | 17:20
 

Come salvaguardare e valorizzare la professione di cuoco? Per rispondere a questo interrogativo la Federazione italiana cuochi, da oltre un anno, è impegnata nella redazione della norma tecnico specialistica UNI sulla professione del cuoco. Il complesso iter pre-normativo è stato avviato con un lavoro sinergico della commissione UNI deputata alla stesura della stessa. Il processo di redazione è attualmente in corso ed il bilancio che se ne può ricavare è positivo. Diversi sono stati gli incontri tecnici avuti, anche in Parlamento.



Molto resta ancora da fare. In attesa del completamento dell’iter giuridico, intanto, sono emersi diversi spunti di riflessione da un questionario veicolato tra gli iscritti della Federazione. Tra questi vi è la forma giuridica dell’attività che resta ancora oggi, in larga misura, quella del lavoro dipendente (72%). Questa casistica in molti casi non fa riferimento in modo diretto ai profili contrattuali riportati nel CCNL del turismo o nelle normative regionali che regolano il lavoro stagionale nel comparto ristorativo alberghiero.

Nel questionario infatti più del 25% del campione ha dichiarato di essere un lavoratore autonomo (sia come libero professionista 13% che come titolare d’impresa 12,4) e quasi il 30 % ha ammesso di esercitare anche come libero professionista. Inoltre la metà degli intervistati ha dichiarato di esercitare la professione in strutture di proprietà o in locazione. Tali percentuali sono solo in apparenza contraddittorie e registrano di fatto uno stato disorganico all’interno del mercato del lavoro di un comparto professionale che continua ad essere poco regolamentato e molto eterogeneo. Fra i professionisti si registra infatti una tendenza in costante aumento verso l’iniziativa privata, la piccola impresa o il lavoro autonomo.

Pur rappresentando oggi uno sbocco occupazionale importante, la professione di cuoco, quindi, ha letteralmente urgenza di riscontri tecnico normativi per orientare l’ambito della sua formazione e dell’esercizio professionale, permettendo così l’identificazione di requisiti minimi o di distinti livelli di professionalità. Senza questi riferimenti, il professionista specializzato che desideri differenziare il proprio posizionamento competitivo sul mercato o fornire garanzie della propria prestazione all’utente finale, si trova di fatto ad essere spesso danneggiato da una concorrenza non altrettanto attenta a tali criteri.

Sulla base di queste premesse e delle ragioni esposte, la Federazione auspica si possa dar corso, a favore di tutti gli operatori del settore, ad una regolamentazione che, anche nella forma di una certificazione volontaria, permetta di individuare stabilmente il livello di qualità delle prestazioni professionali garantendo al consumatore e ad un comparto nazionale così importante la garanzia di adeguati standard professionali nel servizio.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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19/10/2015 10:47:16
1) ecco appunto!!!
ed io sono la prova lampante di quanto esposto nell'articolo. Ex ristoratore ho cessato l'attività dedicandomi alla libera professione. un'importante curriculum ed una preparazione in molteplici ambiti dlela nostra professione mi hanno convinto a dedicarmi alla libera professione con l'intenzione di esser però in totale regola alle normative legali vigenti. E qui casca l'asino! Sebbene forte di un progetto approvato da una commissione regionale sulle nuove attività imprenditoriali e redatto con il tutoraggio di una società specializzata è stato un calvario SOPRATUTTO in camera di commercio per poter essere colà iscritto. Dal punto di vista fiscale basta una richiesta di partita iva, mentre in camera di commercio non c'è stato evrso di ottenere l'iscrizione attraverso i codici ATECO che determinano le varie attività in quanto non esiste la figura del cuoco e pasticciere. O si è dipendenti oppure si ha un ristorante o laboratorioe QUINDi non si è liberi professionisti ma commercianti o artigiani! $ mesi di sfida con un legale e due consulenti del lavoro per sbrogliare la matassa giungendo infine quasi alle vie legali con la Cam com, dopodichè ho ottenuto i famigerati codici ed iscrizione. Ma,....non è finita! Per l'INPS ed i relativi ispettori, sempre per la stessa ragione, io in teoria non sono in regola, inq uanto, pur versando regoalrmente tutti i contributi, compresa l'inail, 8anche se non dovuta!), non potrei svolgere l'attività di cuoco free lance a chiamata in quanto la mia attività presuppone che io non debab essere sottoposto a nessuno e non avere sottoposti a me nello svolgimento dell'attività. Non solo, lo svolgimento dei miei interventi culinari non devono rientrare e modificare il regolare svolgimento delle attività dell'azienda nella quale sto operando. Così recita le legge e la normativa del lavoro!!! Quindi, posso cucinare delle cose, ma le quali dovrebbero essere così strane o particolari che non rientrino nelle cose che i dipendenti di quel ristorante potrebbero fare loro senza il mio intervento. per quel che riguarda ad esempio le consulenze didattiche, attività presente nella mia descrizione registrata in cam comm, non potrei svolgerle in cucina ed in maniera pratica ma sappiamo bene che la parte pratica del nostro lavoro si può solo applicare materialmente durante lo svolgiemnto dlele attività lavorative, non certo alla lavagna o in aula scolastica, nel qual caso sarei una scuola,e non certo un libero professionista con competenze ANCHE di docenza e consulenza didattica! Quindi in conclusione, io oggi sono completamente regolarizzato solo sulla carta, se uno zelate ispettore del alvoro mi trova ad operare, potrebbe anche verbalizzarmi come lavoratore non regolare!!!!
valerio angelino c.



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