In un anno complicato, Esselunga sfrutta la tenuta dei consumi nella grande distribuzione per mettere a segno un 2020 positivo, chiuso con ricavi in crescita del +2,9% a 8,4 miliardi di euro e utili cresciuti del +4,4% a 270 milioni. Queste le cifre più cospicue presenti nel bilancio approvato il 26 marzo dal board guidato da Marina Caprotti.
Il superstore Esselunga di Varese inaugurato nel 2021
Investimenti a 389 milioni di euro
Insomma, nonostante le difficoltà – a partire dal fatto che i
supermercati sono sempre rimasti
aperti durante la pandemia, diventando di fatto il laboratorio retail per le reazioni all’emergenza sanitaria – Esselunga non si è fatta trovare impreparata. Anzi, ha aumentato la dose di
investimenti per un totale di 389 milioni di euro, di cui 332 per immobili, macchinari e impianti.
La rete si allarga con LaEsse
Risultato? Sei
negozi aperti e quattro punti vendita di
prossimità a insegna
LaEsse (a cui si aggiungono anche le tre inaugurazioni dei primi mesi del 2021). In questo modo, il
network del player lombardo arriva a un perimetro di 167 negozi Esselunga, 6 LaEsse, 40 profumerie
Esserbella e 99 bar
Atlantic (questi ultimi due brand presenti all’interno della galleria commerciale dei superstore). Questi ultimi due, costretti a chiudere a causa delle disposizioni dei vari Dpcm, rappresentano il "peso" più grande sulla crescita del marchio che, in condizioni normali, sarebbe cresciuto del +3,6%.
Uno scorcio dell'interno dello store LaEsse di Roma
Il riassetto societario mette pace in famiglia
Un
assetto che è dovuto passare attraverso una certa
riorganizzazione dovuta alle conseguenze della fusione di
Supermarkets Italiani e di
Superfit Finco e il debito contratto nell’acquisto del 30% della stessa Supermakets Italiani (si tratta delle due società che, all’indomani della morte del fondatore, dirigevano il marchio Esselunga allora diviso fra i due rami della famiglia Caprotti). Operazioni che contribuiscono a un debito finanziario di 1,8 miliardi di euro.