Il 2024 si conclude con importanti novità per il mondo del Lambrusco. Sono stati infatti pubblicati in Gazzetta Ufficiale i disciplinari aggiornati delle Denominazioni di origine controllata (Doc) del Lambrusco, introducendo modifiche significative volte a valorizzare la qualità e l'identità territoriale delle produzioni.
ono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i disciplinari aggiornati delle Doc del Lambrusco (foto Marco Parisi)
Una delle principali novità è l'introduzione della sottozona Monte Barello all'interno della denominazione Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc, dedicata alla produzione di vini frizzanti. Questa sottozona si estende in un'area collinare che abbraccia il borgo di Castelvetro, in provincia di Modena, e impone requisiti produttivi più stringenti per garantire una qualità ancora più alta. Tra questi figurano una resa per ettaro più bassa, la raccolta manuale delle uve e l'utilizzo esclusivo di Lambrusco Grasparossa in purezza.
Un'altra importante novità riguarda il Lambrusco di Sorbara Doc, che potrà essere prodotto anche nella versione bianco spumante. Questa modifica è il frutto di un percorso avviato da anni dai produttori locali, che avevano già iniziato a realizzare questa tipologia con ottimi risultati. Il bianco spumante ha infatti conquistato il favore sia dei consumatori sia degli esperti del settore, aggiungendo un ulteriore elemento distintivo all'offerta del Lambrusco di Sorbara. «Siamo felici di poter chiudere il 2024 con l'aggiornamento dei nostri disciplinari - spiega Claudio Biondi, presidente del Consorzio Tutela Lambrusco -: si tratta di un percorso avviato da diversi anni volto a rispondere ad esigenze del territorio per far sì che i disciplinari valorizzino sempre più la qualità e le peculiarità delle nostre produzioni di eccellenza».
Anche il disciplinare del Reggiano Doc è stato aggiornato, con un'attenzione particolare alla valorizzazione di una varietà tradizionale del territorio, la Fogarina. Inoltre, è stata introdotta l'unità geografica aggiuntiva Gualtieri, che conferma il focus sul legame con le specificità locali, da sempre un punto di forza della produzione vinicola reggiana. Un ulteriore aggiornamento riguarda tutte le Doc del Lambrusco, con una revisione delle sezioni dedicate all'etichettatura e al confezionamento. Le modifiche si concentrano sull'armonizzazione dei disciplinari, con particolare attenzione alla capacità delle bottiglie e alle tipologie di chiusure ammesse, per meglio rispondere alle esigenze del mercato e alle richieste dei consumatori.
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