In merito alle concessioni balneari, il presidente di Fiba Confesercenti (la Federazione italiana imprese balneari), Maurizio Rustignoli, ha voluto dare un aggiornamento in seguito all'incontro con il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto. «È stato importante - ha detto -, il ministro ha esposto la situazione attuale in corso di valutazione da parte del Governo, a partire dagli attuali emendamenti presentati dalle forze di maggioranza al Milleproroghe che prevedono la proroga al 2024 dei termini di scadenza delle concessioni balneari. Come Fiba Confesercenti abbiamo sostenuto con decisione che la strada di buon senso da percorrere sia quella di raccogliere sia il percorso emendativo di differimento dei termini di dodici mesi dei titoli concessori insieme alla proroga di sei mesi per la delega al Governo, prevista dalla legge sulla concorrenza, per scrivere i decreti attuativi».
Fiba Confesercenti a sostegno degli emendamenti per il defferimento delle concessioni balneari
«In questa direzione, infatti, il tavolo interministeriale sarà fondamentale per iniziare una discussione ampia con le associazioni di categoria insieme ai ministeri di competenza, a partire dalla definizione delle regole per le evidenze pubbliche, per affrontare finalmente in modo strutturale la questione, come sottolineato anche dal presidente del Consiglio Meloni, e raggiungere quel punto di equilibrio indispensabile per il futuro delle imprese balneari - ha rivelato. Si tratta perciò di due percorsi complementari, che si sostengono a vicenda e che necessitano di tempi congrui: è impensabile rinunciare alla mappatura delle coste italiane, sia per stabilire la scarsità o meno della risorsa oggetto delle concessioni ma anche, e soprattutto, perché il Governo deve avere piena conoscenza del bene su cui andrà a legiferare. Ribadiamo, infatti, che la stessa sentenza del Consiglio di Stato sul tema della scarsità della risorsa si sia basata su dati inesistenti e la mappatura, in questo senso, è fondamentale. Così come riteniamo che i tempi siano maturi per affrontare una riforma del codice della navigazione, che norma la materia del demanio marittimo dal 1942 e che perciò va necessariamente aggiornato alle attuali esigenze del turismo balneare».
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