Nel secondo trimestre del 2022 l'Istat stima che il prodotto interno lordo, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia aumentato dell'1% rispetto al trimestre precedente e del 4,6% in termini tendenziali.
Lo si legge nella stima preliminare diffusa dall'Istituto di statistica.
Nel primo trimestre dell'anno il Pil aveva registrato un aumento del +0,1%.
Il secondo trimestre, spiega l'Istat, ha avuto una giornata lavorativa in meno sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto al secondo trimestre del 2021. La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell'agricoltura, silvicoltura e pesca e di un aumento sia in quello dell'industria, sia in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta.
«La fase espansiva del Pil prosegue pertanto per il sesto trimestre consecutivo, in accelerazione rispetto al primo trimestre dell'anno, quando la crescita era risultata lievemente positiva - spiega l'Istat - Come sempre, si rimarca la natura provvisoria di questa stima, che riflette dal lato della produzione un calo dell'agricoltura e una crescita sia nell'industria sia nei servizi. Un contributo positivo alla crescita - precisa l'Istat - è derivato dalla componente nazionale, mentre la componente estera netta ha generato un apporto negativo».
© Riproduzione riservata STAMPA