Il consumo di carne di maiale calerà. È la previsione di Eva Gocsik, analista economica specializzata nel settore delle proteine animali di Rabobank, Istituto finanziario olandese che si occupa di analisi finanziarie a livello globale per il comparto agroalimentare: «La produzione mondiale di carne suina è destinata a calare – ha sottolineato - In Europa nel 2023 potrebbe toccare -4%».
Calerà produzione mondiale di carne suina
Eva Gocsik, che parteciperà il prossimo 27 febbraio al convegno organizzato da Ev Edizioni Veterinarie srl in programma a Cremona (Palazzo Trecchi) dal titolo "Sanità, tecnologia, sostenibilità, economia i driver della suinicoltura moderna", sostiene nel dettaglio che la «previsione è orientata a un calo produttivo mondiale, che nella Ue27 e nel Regno Unito, su base annua, dovrebbe oscillare tra il -3 e il -4%». L'analista spiega che «l'incremento dei costi alimentari e la pressione sui prezzi dei suinetti negli allevamenti a ciclo chiuso, in un mercato caratterizzato da un'offerta eccessiva, hanno portato a una riduzione dei capi allevati che si è manifestata soprattutto nel 2022». «Germania, Danimarca, Polonia e Regno Unito sottolinea - sono i Paesi dove la contrazione produttiva sarà maggiore». «Sul fronte dell'export, nella Ue27 e nel Regno Unito si prevede - segnala Eva Gocsik - una riduzione di circa il 5%, anche se nella seconda parte dell'anno potrebbe esserci un aumento delle esportazioni verso la Cina dove l'offerta di carne suina locale sarà limitata pur in presenza di un aumento produttivo vicino all'1,5%».
Eva Gocsik infine afferma che «l'impatto della guerra in Ucraina sta avendo e avrà un impatto indiretto sul settore suinicolo mondiale attraverso l'aumento dei costi energetici e delle materie prime, a cui si associano le elevate pressioni inflazionistiche sui redditi dei consumatori».
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