«Esprimiamo grande soddisfazione per la maxi operazione anti-caporalato, denominata “Caronte” e scattata oggi nel foggiano. Il blitz, che ha previsto misure cautelari per 13 persone, dimostra che il fenomeno non teme a sufficienza la stretta penale e va quindi perseguito con costanza. I ghetti vanno chiusi, lo diciamo con forza da tempo, e ai lavoratori vanno garantiti contratti, alloggi e trasporti dignitosi». Così il segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, commenta l’azione di queste ore coordinata dai carabinieri della Compagnia di Manfredonia e dai colleghi del Nucleo per la tutela del lavoro di Foggia, nei territori di Manfredonia, Zapponeta, Matera e nella provincia Monza Brianza.
Oggi nel foggiano è scattata l'operazione “Caronte”
«Le indagini, coordinate dalla Procura di Foggia, si sono avvalse del personale di Su.Pr.Eme., programma nel quale la nostra Federazione è stata spesso coinvolta - prosegue il sindacalista - Il progetto ministeriale si inserisce nell’ambito del Piano Triennale 2019-2022 di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura, e dimostra come una rete che opera in maniera organica e funzionale può dare risultati efficaci. Dobbiamo superare definitivamente la politica delle baraccopoli, dove vivono almeno 10 mila braccianti, e per farlo è necessaria una netta presa di posizione e una sinergia tra politica, istituzioni e parti sociali» conclude Rota.
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