La Giunta regionale ha espresso il proprio parere favorevole alla richiesta di riconoscimento dell’indicazione geografica protetta (IGP) “Giandujotto di Torino”, presentata a marzo 2022 dal Comitato Giandujotto Torino IGP al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e alla Regione Piemonte.
Gianduiotti (foto Wikipedia)
«Il Giandujotto di Torino, conosciuto in tutto il mondo, merita di essere inserito tra i prodotti certificati nazionali e comunitari, anche perché espressione di due eccellenze della nostra gastronomia dolciaria, il cioccolato e la Nocciola Piemonte Igp, prodotto già riconosciuta a livello comunitario», dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.
«Il provvedimento di oggi è un primo fondamentale passaggio affinché il Giandujotto di Torino, il cioccolatino storico simbolo della produzione dolciaria di Torino e del Piemonte, sia riconosciuto come prodotto Igp nazionale – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura e cibo, Marco Protopapa - La Regione da sempre è impegnata a tutelare e valorizzare le produzioni agroalimentari di qualità e a sviluppare e potenziare il legame tra i prodotti ed il territorio».
La richiesta di riconoscimento è stata condivisa nei mesi scorsi con il Tavolo regionale per la qualità agroalimentare consultato dall’Assessorato regionale all’Agricoltura e Cibo, al quale partecipano le organizzazioni degli agricoltori, i consorzi di tutela e tra questi il Consorzio per la tutela della Nocciola Piemonte Igp, le organizzazioni degli artigiani e i rappresentanti dell’agroindustria.
Alla stesura della documentazione necessaria alla presentazione della domanda hanno colaborato anche l’Università di Torino e il Laboratorio chimico della Camera di commercio di Torino.
La proposta del disciplinare di produzione del Giandujotto di Torino Igp prevede che possa essere prodotto in tutto il territorio regionale ed è elemento caratterizzante l’utilizzo esclusivo della Nocciola del Piemonte IGP tostata.
Il parere favorevole della Regione verrà trasmesso al Ministero competente al fine di poter proseguire nell’iter di riconoscimento.
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